Mame Moda Bottega Veneta salta la presentazione di settembre. Bottega Veneta backstage
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BOTTEGA VENETA, SALTA LA PRESENTAZIONE DI SETTEMBRE

Bottega Veneta fuori dal calendario di Milano di settembre, si sfila a febbraio

Dopo l’addio di Tomas Maier, per diciassette anni anima della maison, Bottega Veneta ha bisogno di ritrovare i giusti equilibri.

Per tale motivo l’azienda italiana ha preso la decisione di saltare la prossima presentazione primavera/estate 2019 prevista in calendario per il prossimo settembre.

Mame Moda Bottega Veneta salta la presentazione di settembre. Daniel Lee
Daniel Lee, attuale direttore creativo di Bottega Veneta

Daniel Lee ha bisogno del suo tempo, di trovare la giusta connessione con l’heritage tradizionale dell’azienda. Chapeau ai vertici della griffe che hanno accomodato le esigenze del designer senza fare pressioni su risultati immediati.

Ciò che conta, ai giorni nostri, non è far moda ma produrre. Spesso ci vengono propinate collezioni di rimpiazzo, fast.

La macchina della produzione non può arrestarsi. Ci sono i titoli in borsa, gli azionisti, i buyer e, infine, i clienti da accontentare.

E c’è un giro di poltrone veloce tanto quanto le montagne russe. E allora fermarsi, prendere fiato, diventa un gesto indispensabile ma quasi azzardato, inusuale, pericoloso per il buon nome della griffe, quasi a mettere in gioco l’immagine stessa del marchio.

Quando il contratto viene rescisso per varie motivazioni, gli uffici stile corrono ai ripari.

Lo è stato nel 2015 quando Raf Simons, a sorpresa, lasciò Dior. La collezione primavera/estate 2016 fu l’ultima presentata dallo stilista belga. Al suo posto, prima della nomina di Maria Grazia Chiuri, Lucie Meier e Serge Reffieux presero le redine della maison con non pochi sforzi.

Il caso italiano reca il nome di Gucci. Frida Giannini, a distanza di due mesi dalla presentazione prevista per il febbraio 2015 decise di piantare in asso l’azienda.

Mame Moda Bottega Veneta salta la presentazione di settembre. Tomas Maier
Tomas Maier, ex direttore creativo di Bottega Veneta

Il testimone passò ad  Alessandro Michele, suo braccio destro e ritenuto, dai vertici, la chiave di svolta per il successo della maison.

Marco Bizzarri ci vide lontano. La collezione, appena abbozzata, ebbe un tale successo tanto che, ancora oggi, si sentono gli echi di tanto clamore.

I dati, dopotutto, parlano chiaro.

Gucci procede a passo spedito, accontentando i Millennials e il gruppo Kering.

Il 2017, infatti, è stato chiuso con ricavi di 6 miliardi, ponendosi dietro a Chanel e Louis Vuitton,  attestandosi come terzo player del settore.

Ma in casa Bottega Veneta non si corre il rischio di presentare una collezione priva di personalità, di cenni storici rivalutati senza alcuna pretesa.

C’è una storia da preservare, un lusso estetico da garantire alla sua clientela.

La roulette russa non è tra i pensieri della maison, si attenderà con pazienza: Lee ha bisogno della giusta connessione.

Ancora un plauso a Bottega Veneta per il coraggio dimostrato. Stop a settembre ma si ripartirà più forti di prima a febbraio.

 

 

 

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