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Caruso, un musical per raccontare un mito

In scena al Teatro Nazionale di Milano, lo spettacolo scritto da Gian Luca Terranova ripercorre la vita del grande tenore napoletano. Sul palco, accanto all’autore, un’entusiasta Katia Ricciarelli: «basta con lo snobismo – dice – il futuro del melodramma è qui» «Spettacoli come questo rappresentano il futuro dell’opera lirica. Il pubblico va rinnovato: dobbiamo portare a teatro più giovani e Caruso può essere l’occasione adatta per avvicinarsi al mondo del melodramma. Questo tipo di musica è nata come forma d’arte popolare e solo dopo si è trasformata in uno spettacolo elitario che non tutti si possono permettere a causa del prezzo dei biglietti». Katia Ricciarelli e il trentaduenne Gian Luca Terranova, protagonisti del musical in scena da stasera e fino al 20 ottobre al Teatro Nazionale di Milano, non hanno dubbi: «Il mondo della lirica è snob e lontano dal grande pubblico: con questo spettacolo – spiega Terranova, autore del libretto e delle musiche – ho voluto raccontare la vita di Caruso affinché il pubblico, magari non abituato ad andare a teatro, capisse come nasce un’opera». Diretto da Filippo Crivelli, Caruso – Storia di un mito è uno spettacolo in cui la musica lirica compare solo a titolo di citazione, con alcuni frammenti de I pagliacci e della Boheme, mentre pop e rap si mescolano a canzoni tradizionali come Funiculì Funiculà e O’ sole mio. «Oggi ci si ricorda di Caruso solo grazie alla canzone di Lucio Dalla – dice il regista – ma Caruso fu molto di più: era un cantante popolarissimo, fra i primi a incidere la sua voce su disco, intuendo che il bel canto poteva essere consumato anche al di fuori del palcoscenico. Noi abbiamo voluto ricordarlo con uno spettacolo in cui si piange e si sorride, celebrando un personaggio che l’Italia ha ingiustamente dimenticato». Caruso verrà interpretato da Terranova, mentre la Ricciarelli sarà la moglie Dorothy. «Avevo un po’ paura – ha detto la soprano – perché il partecipare a questo spettacolo avrebbe implicato un impegno quotidiano, a cui i cantanti lirici non sono abituati. Gian Luca però mi ha convinto facendomi ascoltare i brani da lui scritti e sono stata molto felice di accettare la sua proposta, anche perché in passato è stato mio allievo. Il mio personaggio mi piace molto: Dorothy non è stata l’unica donna amata da Caruso ma è stata colei che più lo ha amato, standogli accanto anche nella malattia che mise fine alla sua vita». Accanto ai protagonisti, sul grande palcoscenico a forma di grammofono si muoveranno dodici ballerini diretti dalla coreografa francese Sylvie Mougeolle, mentre gli arrangiamenti lirici e la direzione d’orchestra sono stati affidati a Pippo Caruso. Dopo le repliche milanesi il musical, che quest’estate ha debuttato alla Versiliana, sarà in tournée a Salerno, Ferrara, Palermo, Caserta, Bari e Napoli. (27 settembre 2002)
I video
Il regista Filippo Crivelli presenta lo spettacolo
La grande popolarità e la grande fortuna commerciale di Caruso
Un solo spettacolo, molti generi musicali
Gian Luca Terranova racconta la genesi di Caruso-Storia di un mito
Lo snobismo del mondo della lirica
Katia Ricciarelli spiega perché il musical è il futuro della lirica
Dorothy, la moglie di Caruso
Nella foto, Gian Luca Terranova e Katia Ricciarelli in un momento di Caruso – Storia di un mito, in scena al Teatro Nazionale di Milano dal 27 settembre al 20 ottobre

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