Caso Nazionale, ora Gabriele Gravina è sulla graticola: un cambio della guardia in FIGC basterà a risollevare il calcio italiano dalla crisi?
Non diminuisce il dibattito sulla fine repentina del cammino Azzurro a Euro 2024. Ora è Gabriele Gravina sulla graticola di un tornado che rischia seriamente di togliergli lo scranno più importante del pallone tricolore. Il numero 1 della Federcalcio, infatti, è oggetto di una semrpe più crescente critica da più personalità dello sport italiano. Le elezioni in FIGC del prossimo novembre si preannunciano concitate.
Il mancato accesso al Mondiale di Qatar e la recente eliminazione precoce all’Europeo ora aprono la strada a un redde rationem nei confronti di un movimento che ora, dopo aver archiviato la deludente prestazione all’Europeo, deve già preparare la qualificazione (immancabile) al Mondiale 2026 in America.
Gabriele Gravina sulla graticola dopo la disfatta Azzurra a Euro 2024: il n.1 della FIGC si gioca tutto alle prossime elezioni federali di novembre
L’eliminazione della Nazionale agli ottavi di finale a Euro 2024 è ancora dolorosa per molti tifosi italiani. Questo flop sportivo, oltre ad investire l’attuale Commissario Tecnico Luciano Spalletti come sempre avviene dopo un evento del genere, ha messo anche Gabriele Gravina sulla graticola. Il più importante dirigente del calcio italiano è ora sotto accusa per tanti obiettivi promessi a inizio del suo mandato.
Obiettivi che, dopo il mancato accesso della Nazionale italiana a un Mondiale dopo lo spareggio del 2017 contro la Svezia, sono stati puntualmente disattesi. Della riforma dei campionati fino a trovare strategie per ricreare una filiera di talenti dai settori giovanili, Gabriele Gravina ha realizzato poco o nulla dei progetti di riforma.
Complici anche stravolgimenti importanti a livello internazionale come una pandemia, il calcio italiano forse non si è mai risollevato per davvero dal 2017. E forse proprio il timore per cui dovesse passare come capro espiatorio per tutto ha convinto l’attuale Presidente della Federcalcio a chiamare elezioni in FIGC in largo anticipo rispetto ai tempi previsti.
Nella giornata del 1 luglio, infatti, con un comunicato, Gravina ha convocato tutti i delegati al voto per la riconferma o la nomina del nuovo Consiglio Federale a partire dal Presidente. Aveva già detto nel corso della conferenza stampa dopo Svizzera-Italia a fianco di Luciano Spalletti:
Il mio mandato scade nel 2025, stavamo già organizzando le elezioni alla prima data utile. Andremo in un confronto democratico, quella è l’unica sede.
Gabriele Gravina fissa l’appuntamento con il proprio destino: il 4 novembre prossimo si terranno le Elezioni in FIGC
Pressato all’esterno da buona parte della stampa e dell’opinione pubblica e dall’interno da un numero sempre più grande di dirigenti che non condividono più il suo operato, Gabriele Gravina si mette a convocare le elezioni in FIGC in anticipo rispetto ai tempi previsti originariamente (febbraio 2025). E’ stata scelta la data del 4 novembre 2024. Una mossa che ricalca molto quella di Macron in Francia dopo il voto Europeo.
Le differenze ovviamente sono piuttosto marcate. L’intento comune però è quello di mettere alla prova i suoi elettori, di cui una parte ha già il consenso. Per esempio, dalla LND, che nella composizione delle elezioni rappresenta ben il 34% dei delegati. Molto meno da quelli delle leghe superiori, come la B e soprattutto la A.
E proprio nella massima serie il patron della Lazio Claudio Lotito guida la fronda dei dissidenti che vorrebbero un cambio di regia alla guida delle Federcalcio. Lotito vorrebbe al suo posto Tommaso Balata, attuale Presidente della Lega Serie B. Questi però al momento punta a riconfermarsi nel ruolo del momento. Qualsiasi aspirazione a incarichi più importanti è al momento rigettata.
Conclusioni Gabriele Gravina sulla graticola si gioca la propria carriera convocando elezioni in FIGC in anticipo
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