Dizionario Arte

Champaigne, Philippe de

Pittore di origine fiamminga, si stabilì a Parigi nel 1621 e divenne cittadino francese nel 1629. Si formò quasi esclusivamente presso il paesaggista Jacques Fouquier o Fouquières (1591-1659), ma quasi tutta la sua produzione consiste in dipinti e ritratti religiosi (i pochi paesaggi fanno da contorno a soggetti religiosi). Fu tra i più ricercati pittori religiosi anche tra i suoi colleghi francesi, e come ritrattista fu superiore a tutti loro. Lavorò per diversi importanti committenti, tra cui Luigi XIII, la regina madre (Maria de’ Medici), e il cardinale Richelieu. Due dei suoi più preziosi ritratti di Richelieu (tardi anni Trenta) si trovano alla National Gallery a Londra: un’impressionante figura intera e una tripla vista della testa creata per essere usata da uno scultore nella realizzazione di un busto. Questi dipinti comunicano vivamente la personalità del cardinale e mostrano come Champaigne moderò il linguaggio barocco di Rubens portandolo verso una dignità classica, in linea con il gusto francese della metà del XVII secolo. Fu amico di Poussin, e Anthony Blunt scrisse che i suoi ritratti e i suoi ultimi lavori religiosi sono il riflesso sia del razionalismo francese sia delle composizioni di Poussin degli anni Quaranta del Seicento. Il suo stile divenne anche più severo quando subì l’influenza dei giansenisti -corrente cattolica di forte austerità -intorno al 1640. Molte delle sue opere migliori furono prodotte per il convento giansenista di Port-Royal, dove sua figlia divenne suora: celebrò la miracolosa guarigione della ragazza dalla paralisi nel suo quadro più celebre, Ex-Voto de 1662 (Louvre, Parigi), del quale Blunt scrive che nella sua fermezza e semplicità il dipinto si rifà esattamente all’approccio giansenista al miracolo, come la Santa Teresa di Bernini a quello dei gesuiti. Il suo autoritratto del 1668 potrebbe essere stato considerato il suo capolavoro tra i ritratti, se non fosse andato perduto, ed è purtroppo conosciuto solo tramite una copia dovuta al nipote e allievo Jean-Baptiste de Champaigne (1631-1681) conservata al Louvre, e una splendida incisione di Gerard Edelinck. Nascita: Bruxelles 1602; Morte: Parigi 1674

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