Dizionario Arte

Cignaroli, Vittorio Amedeo

Figlio di Scipione, pittore di paesaggi attivo presso la Corte di Torino, lavora prevalentemente in Piemonte, dipingendo paesaggi, scene di caccia e vedute campestri commissionate da Carlo Emanuele III, Vittorio Amedeo III e la nobiltà del tempo. Dalla prima attività legata alla bottega paterna, nella quale si nota il prevalere di toni scuri, si differenzierà per la maggiore maestria e il gusto per il colore. L’attività presso la corte sabauda è documentata fin dal 1749; lavora fra 1753 e il 1763 per la Manifattura Torinese degli Arazzi disegnando cartoni con scene boscherecce. Realizza sovrapporte per il castello della Venaria Reale, andate perdute, e quelle più note per la Palazzina di Caccia di Stupinigi del 1763.
Fu nominato prima professore presso la Reale Accademia di pittura e scultura, poi pittore di corte con stipendio annuo. La sua fama raggiunse un livello tale da non consentirgli sempre l’adempimento di tutte le commissioni. Nascita: Torino 1730; :

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