CORONAVIRUS 17 APRILE: 355 NUOVI CONTAGIATI, 2563 GUARITI, 575 MORTI
CORONAVIRUS – IL BOLLETTINO DI OGGI 17 APRILE
CONTAGI AD OGGI: 106962 +355 IERI(+ 1189)
GUARITI AD OGGI: 42726 +2563 IERI(+2072)
DECESSI AD OGGI: 22220 +575 IERI(+525)
EMERGENZA CORONAVIRUS 17 APRILE
OSPEDALE 25786 -1107 IERI(-750)
TERAPIA INTENSIVA 2812 -124 IERI (-143)
ISOLAMENTO A CASA 78664
Confronto tra i dati di oggi e di ieri – ultimissime coronavirus del 17 aprile
Il numero dei nuovi contagiati oggi è di +355 mentre ieri era stato di +1189, nelle ultime 24 ore ci sono state 834 persone in meno ad aver contratto il virus.
I guariti nelle 24 ore sono aumentati, +2563 unità rispetto al dato di ieri (+2072), oggi ci sono state 491 persone in più ad essere guarite dall’infezione.
I deceduti aumentano invece di 50 unità. Ieri infatti il bollettino evidenziava +525 decessi contro i +575 di oggi.
Il numero delle persone ricoverate in terapia intensiva è anche oggi in negativo. Sono infatti in totale 2812, 124 in meno rispetto a ieri.
I dati di ieri della Lombardia
I casi positivi nella Regione Lombardia sono saliti ieri a quota 63.094, quindi 941 in più. Un valore in crescita rispetto agli 827 del giorno precedente. Ieri sono stati però eseguiti più tamponi rispetto a mercoledì.
Continua a scendere la pressione sugli ospedali. Ieri ci sono stati 687 ricoverati in meno, contro i 34 del giorno prima, arrivando ad un totale di 11356. Diminuisce anche il numero delle persone ricoverate in terapia intensiva di 42 unità.
I dimessi sono quindi arrivati a quota 18.396, per un incremento quindi di 541 persone.
La città metropolitana di Milano continua ad essere quella più osservata della regione. Ha raggiunto infatti 14592 casi con un incremento di +277. All’interno della città l’aumento è stato di 102 arrivando a quota 6160.
Sono proprio i dati della Lombardia ad incidere particolarmente sul totale nazionale. Sui 1189 di ieri, quasi 1000 erano lombardi.
Solo un italiano su 10 ha avuto un contatto con il coronavirus
Lombardia, Veneto, Piemonte e Sicilia chiedono la riapertura di tutte le attività produttive a partire dal 4 maggio. L’istituto superiore di sanità non è però d’accordo. Sivio Brusaferro ha infatti spiegato che in generale il 90% delle persone in Italia non è venuto a contatto col virus. Questo vuol dire che una larghissima parte della popolazione è ancora suscettibile. Per avere l’immunità di gregge bisognerebbe avere circa l’80% di persone venute a contatto col virus, dunque il target è molto lontano. Avere fretta nella riapertura vorrebbe quindi dire mettere a rischio milioni di persone e avere una ricaduta difficile da affrontare.
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