CORONAVIRUS E CINEMA: stato di crisi
Coronavirus e cinema: è crisi
Con il propagarsi del coronavirus, il governo ha varato un decreto legge con lo scopo di limitarne la diffusione. Ciò ha portato ad una situazione di allarme per l’economia del Paese. La paura del virus ha colpito anche il mondo dello spettacolo soprattutto per la connessione tra coronavirus e chiusura dei cinema.
I provvedimenti
Diversi i provvedimenti presi dagli amministratori delle Regioni: sospese le lezioni delle scuole, delle università e delle scuole guida; annullate gite scolastiche sia sul territorio nazionale che internazionale; partite della Serie A che verranno giocate a porte chiuse nonostante vi sia la possibilità che venga annullato tutto il campionato; la Lombardia ha chiuso il Duomo e imposto la chiusura di bar e pub entro e non oltre le 18, chiusi gli oratori e annullate le messe.
In Piemonte hanno soppresso le attività pastorali ma non le messe mentre a Vercelli si celebrano a porte chiuse sia funerali che matrimoni. In molte regioni si è inoltre deciso di annullare molti eventi pubblici come il carnevale e di chiudere teatri, musei e cinema a causa del coronavirus.
La richiesta di AGIS per risollevare le sorti dei cinema italiani
Proprio per quanto riguarda il rapporto tra coronavirus e cinema, AGIS – Associazione Generale Italiana dello Spettacolo e FEDERVIVO ha chiesto oggi l’apertura di uno “stato di crisi” del settore. La chiusura forzata per una settimana di più di 850 sale cinematografiche ha portato al rinvio e alla cancellazione l’uscita di molti film.
Tra questi troviamo il nuovo film di Verdone intitolato Si vive una volta sola, Volevo nascondermi di Giorgi Diritti, Lupin III, The grudge, Arctic, Dopo il matrimonio, Cambio tutto di Guido Chiesa, Tornare di Cristina Comencini e la stessa Disney fa scalare al 16 marzo l’uscita del suo nuovo titolo Onward.
Quello che AGIS chiede è lo stanziamento di adeguate risorse, un sostegno di de-contribuzione e un aiuto nel rilancio del settore per quando il periodo di quarantena sarà terminato. Sarà proprio questo il momento più difficile perchè sarà necessario riconquistare la fiducia degli spettatori, impauriti dall’incombenza di questo virus.
Ancora prima della chiusura dei cinema, tra il 21 e il 23 febbraio, si parlava di un meno 44% rispetto alla settimana precedente. In realtà coronavirus e cinema sono state una combinazione che ha colpito gli incassi di tutta Italia: meno 31% nel Lazio, meno 20% in Umbria, meno 12% in Liguria e meno 29% in Valle d’Aosta.
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