Coronavirus e lusso
Moda

CORONAVIRUS E LUSSO: LA BRUSCA FRENATA

La frenata del lusso a causa del Coronavirus. Crolla la “muraglia cinese” degli acquisti

Si contano i primi danni derivati dal Coronavirus sul lusso. Il timore di un’epidemia globale non lascia indenne nessun settore: nemmeno la moda.

Una vera psicosi si abbatte sul mercato internazionale. Calano gli acquisti online per e dalla Cina: la pandemia 2019-nCoV demolisce anche il fashion luxury italiano, settore che da solo vale il 50% della nostra economia.

I cinesi al comando degli acquisti di lusso a livello mondiale

Il peso dei cinesi sull’economia globale è assodata. Un terzo degli acquisti mondiali proviene proprio dal “Regno di mezzo“.

Nel 2019 la spesa dei cinesi si è attestata al 35% seguita dagli americani (22%), Europa (17%), Giappone (10%), resto dell’Asia (11%) e resto del mondo (5%) per un totale di 281 miliardi di euro.

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Oggi si stima, infatti, che i beni di lusso personale dei cinesi abbiano raggiunto i 100 miliardi di euro, circa un terzo del mercato del lusso a livello internazionale. (Fonti Bain & Co per Altagamma – BCG).

Ancor più catastrofica l’analisi realizzata dalla società americana Jefferies che stima gli acquisti cinesi del 40% associando l’impennata ai millennials che influirebbero negli acquisti per ben 80%.

Psicosi da Coronavirus. La pandemia tocca livelli globali

Claudio Marenzi (Confindustria Moda, Pitti Immagine ed Herno): Coronavirus impatto sulla moda di lusso devastante

Claudio Marenzi, presidente di Pitti Immagine, Confindustria Moda e amministratore delegato Herno, non nasconde le sue preoccupazioni. Il mercato cinese, infatti, è insostituibile. I danni derivati dal Coronavirus non intaccherebbero solo le vendite ma anche il settore industriale visto le continue delocalizzazioni delle nostre industrie in Cina.

Claudio Marenzi

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Sotto i riflettori, i mass media. Secondo Marenzi, infatti, il susseguirsi di notizie sull’epidemia, spesso anche risultate infondate, produrrebbero una sorta di psicosi che chiuderebbe, ermeticamente, la popolazione cinese.

Basti pensare alla totale chiusura del traffico aereo per e dalla Cina e alla drastica (sebbene giusta) precauzione di mettere in quarantena ben 60 milioni di abitanti (solo 11,8 milioni nella città di Wuhan).

Secondo l’imprenditore italiano è una vera e propria corsa contro il tempo. Nella sua valutazione, il protrarsi del contagio e del suo periodo di risoluzione dipendono le sorti dell’economia mondiale, di oggi e di domani.

 

 

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