Dizionario Opera

Crispino e la comare

I fratelli Ricci costituirono un felice caso di collaborazione professionale: la vivacità e l’inventiva di Luigi, unite alla maggiore consapevolezza stilistica di Federico, permisero loro di perpetuare lo spirito giocoso della commedia napoletana, in quattro o cinque opere scritte di concerto, delle quali Crispino e la comare è considerata la più significativa. Luigi fu, dei due, il più sensibile nel cogliere l’eredità dello stile di Rossini; nelle opere buffe riprese magistralmente le tecniche della commedia, guardò spesso alla canzone napoletana, che intorno alla metà del secolo godeva di grande fortuna, ma elaborò soprattutto un nuovo e robusto tipo di ‘basso buffo’, caratterizzato da gustose melodie popolaresche.

Venezia, XVII secolo. Crispino vive in povertà con Annetta, sulla quale Don Asdrubale ha messo gli occhi. Il padrone di casa vive con la nipote, che egli vorrebbe sposare per incamerarne le sostanze; Lisetta, gravemente malata, ama però il contino del Fiore. Intanto Crispino, disperato per le precarie condizioni economiche, decide di gettarsi in un pozzo, quando gli appare una misteriosa donna velata (la buona comare) che lo esorta a intraprendere la carriera di medico e gli predice ricchezza, donandogli anche un sacchetto di monete. Rinfrancato dalla visione, il ciabattino si dà alla professione medica. La comare ha promesso di aiutarlo: se ella apparirà accanto a un malato, significherà che questi è destinato a morire. Come primo paziente visita Bortolo, reduce da una pericolosa caduta; non vedendo comparire la comare, Crispino diagnostica la guarigione che infatti, tra lo stupore generale, si verifica. Intanto Lisetta sta sempre peggio e Don Asdrubale, preoccupato, convoca un consulto medico; fra gli altri dottori stanno anche Crispino e il contino del Fiore, sotto mentite spoglie. Il ciabattino, con l’aiuto della comare, predice la morte di Asdrubale, che puntualmente si verifica, e la guarigione di Lisetta. Ma i successi medici finiscono per inorgoglire Crispino, che prende a maltrattare la moglie e si mostra irrispettoso verso la stessa benefica comare. Per questo ella lo punisce rivelandogli che è giunta la sua ora; allora Crispino comprende la sua presunzione e si pente, implora la comare che lo perdona, promette di cambiar vita e si riappacifica con Annetta.

Crispino e la comare può essere considerata un ‘classico’ dell’opera buffa di metà Ottocento. Lo spiritoso libretto di Piave unisce, in una sorta di apologo, Molière a elementi fantastici fino ad allora del tutto insoliti nelle commedie in musica. La realizzazione musicale, non sempre originale ma certamente di fresca inventiva, è costellata di melodie semplici, spesso dai ritmi di danza, affascinanti anche nell’uso delle forme simmetriche a quell’epoca ormai desuete. Ad Annetta (ruolo interpretato da Patti, Tetrazzini e Galli-Curci) sono affidate le arie migliori, tra le quali spicca “Io non sono più l’Annetta”; altra pagina divenuta un celebre cavallo di battaglia dei ‘buffi’ è il battibecco dei tre dottori “Di Pandolfetti medico” (Crispino, Fabrizio, Mirabolano). L’opera, data a Parigi nel 1869 con il titolo Le Docteur Crispin nella traduzione di Nuitter, possiede una sua grazia ingenua e un humour che ne giustificano le riprese moderne.

Type:

Melodramma fantastico-giocoso in quattro atti

Author:

Luigi (1805-1859) e Federico Ricci (1809-1877)

Subject:

libretto di Francesco Maria Piave, dalla commedia Il medico ciabattino

First:

Venezia, Teatro San Benedetto, 28 febbraio 1850

Cast:

Crispino Tacchetto, ciabattino (B); Annetta, sua moglie (S); Don Asdrubale di Caparotta, facoltoso e avaro siciliano, padrone di casa di Crispino (B); Lisetta, sua nipote (S); la comare (Ms); Fabrizio, medico (Bar); Mirabolano, medico e farmacista (B); il

Signature:

m.pe.

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