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Cuba, Regime Comunista e proteste: la crisi dell’isola spiegata per punti

Le proteste di Cuba del 2021, sono iniziate domenica 11 luglio 2021 e sono costituiscono le più grandi proteste contro il governo cubano e contro il Partito Comunista di Cuba (che è l’unico partito legale nel Paese). Proteste di tale portata a Cuba non si vedevano dal Maleconazo del 1994, che costrinse Fidel Castro a incontrare i manifestanti e a trovare un dialogo. Quelli erano gli anni del «periodo especial», a seguito del crollo dell’URSS e la fine degli aiuti sovietici: Cuba si trovò dall’oggi al domani a fare la fame.

Cuba torna in un clima di proteste contro il Regime Comunista: la crisi dell’isola spiegata per punti

Oggi, ad oltre venticinque anni di distanza, la nascita delle proteste deriva dalla gravissima crisi economica. Sull’isola, così come negli anni Novanta, mancano beni primari come cibo ed elettricità. Una vita priva di certezze e di necessità come gli alimenti spinge sempre più cubani a migrazioni disperate verso i vicini Stati Uniti d’America, in molti casi rischiando la vita in mare sulle «balsas», zattere costruite con i materiali che si hanno a disposizione. A differenza del passato, oggi innumerevoli cittadini che hanno fatto sentire la loro voce, sono finiti agli arresti.

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Cuba 2021

Il diplomatico cubano Carlos Alzugaray ha spiegato che «Una serie di fattori hanno creato questa situazione molto complessa». Tra quelli più decisivi figurano le sanzioni economiche degli Stati Uniti contro l’isola, in vigore da più di 60 anni. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, in un 2021 già molto critico, è derivata dagli ennesimi “apagones”, interruzioni di energia elettrica della durata di oltre 12 ore. Questo ha portato le persone a protestare in strada chiedendo a gran voce le dimissioni del Governo del presidente Miguel Díaz-Canel.

Le cause alla base delle proteste di Cuba

  • A causa dell’embargo e delle sanzioni stabilite dall’ex presidente Trump (e non ancora revocate da Biden) Cuba, durante il 2020, ha perso 5,5 miliardi di dollari (circa il doppio di quello che guadagna normalmente dal turismo in un anno).
  • Crisi economica per l’aumento dei prezzi sulle medicine, sui prodotti alimentari e sulle materie prime;
  • Autoritarismo del governo comunista e pessima gestione della pandemia Covid-19 (che quest’estate ha provocato un’ulteriore ondata di contagi);
  • L’arrivo della pandemia Covid-19 ha tragicamente bloccato il turismo, fonte primaria di reddito per Cuba.
  • Per quanto riguarda le responsabilità del governo cubano, Alzugaray afferma che «questo non ha lavorato affinché Cuba avesse un’economia più forte e più sana». A questo proposito i cubani scesi in strada a protestare hanno urlato slogan come: «Libertà, abbasso la dittatura, patria y vida».

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La reazione del governo cubano

  • La violenza è stata la prima risposta scelta dal Governo cubano di fronte a proteste di tale portata. Per la prima volta da decenni sono state inviate dal Regime Comunista di Cuba agenti di polizia in tenuta antisommossa. Questi hanno arrestato centinaia di persone, tra cui alcuni noti oppositori.
  • Il Governo ha poi bloccato la connessione internet per ore al fine di evitare la propagazione di foto e video delle proteste in atto e per impedire che i cittadini manifestanti potessero organizzare ulteriori sommosse online. La connessione è stata riabilitata gradualmente nei giorni successivi ma social come Facebook, Twitter e Telegram sono rimasti bloccati.
  • Risultano centinaia le persone arrestate a Cuba durante i tre giorni di proteste, di cui 120 attivisti e giornalisti. I metodi usati in fase di arresto dei manifestanti sono stati brutali, come si vede anche dai filmati diffusi da Human Rights Watch. A questi si aggiunge almeno un morto.

Le concessioni del governo a seguito delle proteste

Il Governo cubano ha autorizzato l’ingresso temporaneo “senza limiti” nel Paese di generi alimentari, medicinali senza il pagamento di tariffe.  Il provvedimento eccezionale, approvato d’urgenza con una delibera del ministero delle Finanze e dei Prezzi, entrerà in vigore lunedì prossimo e resterà in vigore fino al 31 dicembre, ha annunciato il numero due dell’esecutivo presieduto da Miguel Di’az-Canel.

Bruxelles sulle proteste di Cuba

“Stiamo seguendo molto da vicino gli sviluppi a Cuba. Le manifestazioni pubbliche riflettono le legittime rimostranze della popolazione riguardo la mancanza di cibo, medicine, acqua ed energia. In aggiunta, anche la libertà di espressione e la libertà di stampa. Parallelamente alla situazione Covid-19, queste rimostranze hanno aumentato la richiesta di diritti civili e politici, e di democrazia”. – Josep Borrell, alto rappresentante Ue, in una nota a nome della Ue.

“Chiediamo al governo cubano di rispettare i diritti umani e le libertà sanciti dalle Convenzioni universali sui diritti umani. Esortiamo le autorità a rilasciare tutti i manifestanti detenuti arbitrariamente, ad ascoltare le voci dei suoi cittadini e ad impegnarsi in un dialogo inclusivo sulle loro lamentele”.

Borrell ha poi accolto positivamente la “revoca delle restrizioni per i viaggiatori, consentendo loro di portare quantità illimitate di cibo e medicinali, come primo passo nella giusta direzione” e ha ribadito il sostegno dell’Ue a “tutti gli sforzi volti a migliorare le condizioni di vita dei cubani, nel contesto del nostro partenariato istituito nell’ambito dell’accordo di dialogo politico e di cooperazione Ue-Cuba”

 

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