ddl zan 13 luglio
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Ddl Zan in Senato: respinta la sospensiva di Lega e FI per un solo voto

Ddl Zan in Aula al Senato: passa con uno scarto di un voto la decisione di rispettare il calendario previsto

L’Aula del Senato ha respinto per un solo voto la proposta di sospensiva al Ddl Zan: 136 voti a favore e 135 contrari. Ad inizio seduta sono state presentate due richieste di sospensiva, da parte di Forza Italia e dalla Lega con l’obiettivo di rinviare la discussione al 27 luglio per rivedere alcune parti del testo.

Tra gli assenti in Aula si contano  poco meno di 50 senatori, 15 Cinque Stelle, 2 del Pd, 4 di Iv. Non sono poi passati inosservati gli otto banchi vuoti di Forza Italia, e i sette della Lega.

Le posizioni dei partiti oggi in Aula

Matteo Salvini, Lega: «Senza dialogo la legge è morta».

Davide Faraone, Italia viva: «Questo voto dimostra chiaramente quello che diciamo da tempo, o si cambia rotta o il ddl Zan va a fondo».

Matteo Renzi, Italia viva: «I numeri sono a rischio e quindi il mio suggerimento è di fare un grande accordo perché, a voto segreto, questa legge non passa».

Monica Cirinnà, Pd: «La legge si occupa della dignità delle persone, dell’articolo 3 della Costituzione , deve passare così com’è».

Discussione del 13 luglio in Senato

Ieri martedì 13 luglio, il disegno di legge Ddl Zancome previsto dalla calendarizzazione, è giunto in Aula al Senato, in un clima piuttosto movimentato. L’esito della giornata di ieri è stata la bocciatura della pregiudiziale di costituzionalità presentata da Fratelli d’Italia e Lega, con 136 voti contrari, 124 voti favorevoli e 4 astenuti.
Oggi e domani giovedì 15 luglio, Palazzo Madama proseguirà con l’esame del testo sul contrasto della discriminazione o violenza per sesso, genere o disabilità, con il voto delle sospensive. La discussione generale sul provvedimento invece si terrà martedì 20 luglio.

Caos durante la discussione

La presidente del Senato Elisabetta Casellati, nel corso della discussione al Senato, ha dovuto più volte richiamare all’ordine in Aula a causa di un ambiente occupato da urla, insulti e fischi: “Gli europei li abbiamo già vinti, non voglio un clima da stadio”.

Il caos è infatti  scoppiato a seguito dell’accoglimento da parte di Casellati della richiesta del presidente della commissione Andrea Ostellari (Lega) di una riunione dei capigruppo per verificare la possibilità di una mediazione su un testo modificato. Pd, Leu e M5s hanno contestato ricordando che l’Aula ha già votato per la calendarizzazione del ddl Zan e “non si può tornare indietro”.

Iv, Fi e Fdi hanno invece sostenuto la richiesta di Ostellari. Infine la presidente Casellati ha sospeso la seduta e convocato la capigruppo affermando che la decisione di riunirla era già stata presa a prescindere dalla richiesta avanzata da Ostellari.

ddl zan senato

13 luglio: i partiti sul Ddl Zan al Senato

Italia Viva

Si è espresso così in Aula il senatore e fondatore di Italia viva, Matteo Renzi:

“Italia viva voterà contro la questione pregiudiziale (per bloccare il disegno di legge Zan) ma ci sono momenti nella vita delle istituzioni democratiche in cui dobbiamo ricordarci chi siamo: non siamo influencer che mettono dei like o che pensano che la politica fa schifo e nemmeno siamo quelli che pensano che in Italia si debba superare il bicameralismo.

Finché ci sono due Camere qui dentro si discute, altrimenti si sta dando ragione all’antipolitica. Il mio appello è molto semplice: si faccia un accordo sui punti legati all’articolo 1, 4 e 7 e, fatto questo, si chieda a tutte le forze politiche di portare la discussione alla Camera entro 15 giorni. Se invece si va allo scontro, avrete distrutto la vita di quei ragazzi”.

Lega Nord

Queste invece le parole del leader della Lega Matteo Salvini:

“Ai colleghi senatori chiedo di superare gli steccati ideologici, guardandoci in faccia. Non penso che in Aula ci sia un solo senatore che discrimini in base al sesso e alla sua scelta di vita, e se c’è vuol dire che è un cretino che non merita di stare in quest’aula.

Quando io da segretario della Lega firmo le liste non chiedo ‘sei omosessuale, sei eterosessuale’, io cerco di trovare uomini e donne in gamba, senza ghettizzare nessuno, senza etichettare nessuno. Io ringrazio i promotori di questa legge, e spero che il tratto finale di questo percorso ci veda insieme perché sarebbe un bellissimo segnale. Se l’obiettivo comune è quello di tutelare il diritto all’amore, che è sacro, alla libertà, poniamo un attimo da parte la bandiera, l’ideologia, il paraocchi”.

Movimento 5 Stelle

Ha poi parlato Alessandra Maiorino, senatrice del Movimento 5 Stelle:

“La Commissione Giustizia è stata calpestata nelle sue prerogative, il presidente Ostellari ci ha impedito il voto anche sulla calendarizzazione.

Ora bisogna rispettare il voto dell’aula del Senato sulla calendarizzazione del provvedimento e avviare la discussione generale sul ddl Zan. Una mediazione sarebbe possibile se chi vuole mediare fosse davvero interessato ai diritti delle persone. Così non è. La Lega ha sempre negato che esista un problema di omotransfobia”.

PUNTI DI VISTA DISCORDANTI TRA LEGA, ZAN E CASELLATI A PALAZZO MADAMA

Durante la mattinata del 27 ottobre in Aula in Senato la Presidente del Senato Elisabetta Casellati ha confermato la cosiddetta legge tagliola. Il Ddl Zan non tornerà in commissione prima dei sei mesi. Ammettendo la tagliola proposta da Lega e Fdi si va verso la “morte” della legge. La legge prevede un taglio alla discriminazione e alla violenza per sesso, genere e disabilità.

Lega (Calderoli) e Fratelli d’Italia (La Russa) a Palazzo Madama (Senato) hanno infatti richiesto di andare subito al voto finale per scrutinio segreto. In questo modo gli articoli della Legge Zan non passano in esame. In aula PD, M5S e Leu hanno dimostrato la loro contrarietà alla richiesta dei senatori Calderoli e La Russa. La tagliola è stata approvata con 154 voti a favore, 131 contrari e 2 astenuti.

LE PREOCCUPAZIONI DI ZAN

Alessandro Zan attivista LGBT aveva chiesto, invece, alla Casellati di non concedere il voto segreto e la tagliola.  Questo avrebbe potuto portare alla morte della legge contro l’omotransfobia. Per il politico l’intento del partito politico della Lega è appunto quello di voler affossare la legge. Per Calderoli (Lega), invece, andare subito ai voti finali segretamente non è un metodo per accantonare la legge, ma il senatore ribadisce “Piuttosto di fare una porcata meglio fermarsi qui”.

LEGGE ZAN BLOCCATA PER 23 VOTI: GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI

E così il DDL Zan è stato affossato. Sono esattamente 23 i voti che hanno portato a dire no alla legge Zan. Il centrosinistra era convinto di poter vincere la partita con 149 voti, ma alla fine 2 si sono astenuti e 16 sono passati con il centrodestra. Finisce così 154 a 131 favorendo lo stop all’esame degli articoli e al voto segreto. La Presidente Casellati nonostante le critiche sul voto segreto ha ritenuto la richiesta “puramente giuridica”. L’Italia oggi resta uno dei pochi paesi senza una legge sull’omotransfobia.

LE REAZIONI DA PALAZZO MADAMA

“Mi viene da vomitare” scrive Caterina Biti guardando il centrodestra esultare. Senatrice del PD dal 2018 in un post su Twitter condivide il suo rammarico. Si sfoga così con i suoi seguaci la vicepresidente dei senatori del Partito Democratico, dopo la scelta di bloccare la legge Zan.

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