DIETRO LA CRISI DEL MONDO DELL'ARTE: LE PROSPETTIVE DI MARCO POGGIALI
Arte

Dietro la crisi del mondo dell’arte: le prospettive di Marco Poggiali

Interrogarsi sulla crisi del mondo dell’arte e sul suo futuro è doveroso andando incontro ad uno scenario diverso, cambiato nei modi, nella sostanza e nelle dinamiche. Uno scenario che fa presupporre nel prossimo futuro un mercato mutato, prezzi probabilmente in calo, che potrà  – a nostro avviso – offrire occasioni imperdibili.

 

Arte e coronavirus

Il mondo dell’arte, come d’altronde tutto il resto, è fermo. Le gallerie sono chiuse, i musei, le fondazioni e le gallerie più forti tentano di promuovere i proprio contenuti via social, gli artisti si impegnano per trovare la vita e l’energia da trasmettere nelle proprie opere. La pandemia è una crisi sanitaria, sistemica, economica, psicologica globale che coinvolge, ovviamente, anche il sistema dell’arte e il suo mercato, con inevitabili ripercussioni. Non sappiamo per quanto tempo saranno limitati movimenti e spostamenti internazionali. È un momento nel quale si pianifica e  programma – è nella nostra natura – ma lo si fa nell’incertezza più assoluta. Cosa c’è dietro la crisi del mondo dell’arte e come si supererà? Come sarà il sistema dell’arte nel dopo-coronavirus? Quali cambiamenti?  Quali scenari ci attendono? Ne parliamo con Marco Poggiali,  Galleria Poggiali di  Firenze, Milano e Pietrasanta.

 

DIETRO LA CRISI DEL MONDO DELL'ARTE_ LE PROSPETTIVE DI MARCO POGGIALI Veduta della galleria Poggiali in occasione della mostra di Luca Pignatelli del 2019 In luogo dove gli opposti stanno
Veduta della galleria Poggiali in occasione della mostra di Luca Pignatelli del 2019 In luogo dove gli opposti stanno

Siamo in molti a domandarci cosa ne sarà del mondo dell’arte quando questo terribile evento sarà finito. Cambieranno i prezzi? Cambieranno i gusti, magari a favore della qualità?

Premetto che non è facile in questo momento avere la lucidità e la lungimiranza di capire quali saranno gli scenari del mondo dell’arte, mi sembra che ci sia un incertezza globale su tutti i fronti. Il futuro  è molto incerto ma voglio pensare che la passione, le emozioni e la forza poetica  dell’arte rimarranno indissolubili dentro molti di noi. È  prematuro parlare di prezzi abbassati;  è chiaro, però, che si presenteranno occasioni imperdibili magari non nell’immediato ma nel futuro prossimo sicuramente. Una selezione qualitativa nei momenti più difficili sarà inevitabile e credo che questo sia uno degli aspetti positivi, la qualità vincerà sempre non solo nell’arte ma a tutti i livelli. 

Le grandi fiere (a proposito sono necessarie così tante?) sono tutte rimandate all’autunno…miart, Basel ecc…Cosa fa un gallerista in questo periodo di standby?

La quantità di fiere presenti in ambito nazionale ed internazionale ha ormai raggiunto un numero folle ma credo che la situazione attuale porterà ad una naturale selezione darwiniana, le più forti e significative sopravviveranno. La quarantena per un gallerista che è abituato a viaggiare,  osservare, ricercare e che ha una socialità sempre molto attiva  non è facile da accettare ma può essere il momento e lo stimolo per approfondire le nozioni e cercare di capire come approcciarsi alle nuove avanguardie.

 

DIETRO LA CRISI DEL MONDO DELL'ARTE_ LE PROSPETTIVE DI MARCO POGGIALI Un'opera di Fabio Viale estrapolata dalla mostra Acqua alta_High tide del 2020 alla Galleria Poggiali
Un’opera di Fabio Viale estrapolata dalla mostra “Acqua alta/High tide” del 2020 alla Galleria Poggiali

E’ la prima volta che il mondo dell’arte, dai musei alle gallerie grandi e piccole, dai giornali di settore agli artisti cercano soluzioni per andare incontro al pubblico. L’arte rimarrà così “people friendly” come la viviamo in questi giorni o tornerà ad essere elitaria?

L’elitarietà dell’arte non credo sia di natura economica ma nei contenuti. La famosa frase l’arte non è per tutti si riferisce alla sensibilità di ognuno noi a prescindere dalla posizione  sociale, è chiaro che all’interno del sistema ci sono personaggi che non fanno del people friendly il loro punto di forza. Negli ultimi anni molti musei si sono sforzati di essere molto più fruibili al pubblico, la presenza così massiccia sui social dovuta a questa chiusura forzata ha aiutato  a diminuire queste distanze ma non colmerà mai la straordinaria forza dell’impatto sensoriale di una esperienza vissuta realmente.

Che segni lasceranno questi mesi di lockdown?

Le conseguenze di questa chiusura forzata nessuno le può anticipare. Guardando i media vedo grafici e le più disparate previsioni sono  una in contraddizione con l’altra. Dovremmo essere attenti e ricettivi nel cogliere anche i minimi e più nascosti elementi postivi che si presenteranno.

E infine che scenario si prospetta con il ritorno alla normalità?

Se è impossibile prevedere un ritorno alla normalità è molto più probabile una necessaria convivenza  con questa situazione. Credo e spero che il pubblico abbia una voglia irrefrenabile di partecipare attivamente alle mostre respirare e confrontarsi con le opere d’arte in tutte le sue forme. Sicuramente c’è una voglia matta di ripartire e tornare a offrire al pubblico scenari sempre più interessanti e stimolanti.
Altre aperture sono seguite negli anni successivi; quella di Pietrasanta e quella, la più recente, a Milano.
Altre aperture sono seguite negli anni successivi; quella di Pietrasanta e quella, la più recente, a Milano.

Le Gallerie Poggiali

Era il 1984 quando il padre di Lorenzo e Marco Poggiali aprì la sua prima galleria a Firenze, in via della Scala. Altre aperture sono seguite negli anni successivi; quella di Pietrasanta e quella, la più recente, a Milano.

La filosofia della famiglia si basa sul concetto  di “vecchia scuola” secondo la quale la galleria è il luogo in cui una persona, sia essa spettatore o collezionista,  possa godere delle opere d’arte.  I Poggiali perseguono la loro mission proponendo artisti che da un lato hanno un forte background artistico, ma dall’altro lato non sono ancora forti sul mercato. Alcuni nomi fra tutti: si va da John Isaacs a Park Chan-kyong, da Claudio Parmiggiani a Grazia Toderi, da Marco Fantini a Fabio Viale. La galleria di Milano è stata inaugurata proprio con una mostra di sculture di quest’ultimo artista.

 

Il punto di vista di Mam-e

Sebbene non ci sia dato di sapere come cambierà, in che termini e a quale prezzo, è possibile prevedere che comunque l’impatto sarà forte. Il mondo importante dell’arte quale quello degli artisti che abbiamo citato continuerà ad essere una prerogativa di poche persone ricche che continueranno ad esserlo anche nel futuro post-coronavirus.  È chiaro però – e facciamo nostre le parole di Marco Poggiali – che si presenteranno occasioni imperdibili magari non nell’immediato ma nel futuro prossimo sicuramente.

 

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