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Doctor Who e il Covid-19, episodio 1: la zangrillite

Doctor Who e il Covid-19: un vero primario ci racconta il Covid-19

“Doctor Who e il Covid-19” è il titolo della nuova collaborazione di un noto primario con MAM-e. L’autore, che chiameremo Doctor Who, ci racconta le vicende di un arci-noto primario anestesista alle prese con l’esistenza (o meno) del Covid-19.

Doctor Who e il Covid-19

Attenzione. Il CTS anti SARS Cov 2 segnala la comparsa di una grave sindrome collaterale al Covid-19, la zangrillite, nelle sue forme, acuta, sub acuta e cronica. Se non riconosciuta e subito sottoposta ad isolamento del soggetto malato può direttamente potenziare la diffusione della infezione da SARS Cov 2 tra la popolazione italiana e poi peggiorare la pandemia.

I sintomi

Il CTS ha comunicato ufficialmente la lista dei sintomi e dei segni che permettono di sospettarne l’esistenza, dandone comunicazione al Ministero della Salute e all’OMS, perché la popolazione e il personale sanitario medici possano riconoscerla isolando il soggetto che ne è portatore. Eccoli in anteprima:

  1. Compulsione crescente a lanciare informazioni roboanti e in controtendenza, purché privi di base scientifica, sui principali media (tipo ” il virus e’ clinicamente morto”).

  2. Assumere di volta in volta un’aria truce o canzonatoria, improvvisamente offensiva con il proprio interlocutore, indipendentemente dal numero di persone che ascoltano o osservano, solo perché pongono domande precise (segni a loro volta riconducibili alla sindrome di Zelig).

  3. Utilizzo frequente del pronome IO, anche quando si parla di altre persone o degli argomenti più vari, anche se indipendenti dal Coronavirus.

  4. Sbuffare e roteare gli occhi verso l’alto in situazioni stressanti, dicendo “mi avete stufato …”.

  5. Indossare, a seconda delle situazioni, camice da medico (anche a casa propria) oppure non indossarlo anche in ospedale.

  6. Partecipare a congressi che negano la presenza del virus SARS Cov 2. Anche quando i dati epidemiologici dimostrano il contrario, affermando “non sono un negazionista” e chi lo afferma dovrà risponderne.

  7. Affermare con pervicacia ossessiva che gli altri non hanno capito quanto affermato nelle dichiarazioni alla stampa (ad esempio: “non si muore più per Covid-19 nelle Terapie Intensive”) anche quando il concetto espresso oltre che palesemente falso è chiarissimo (attenzione: è un sintomo importantissimo della diagnosi di zangrillite nella sua forma più aggressiva, definito in medicina “sintomo dell’homo peracottarus”, per primo segnalato da Jung).

  8. Porre diagnosi  per telefono, pensando di essere un laboratorio di analisi itinerante o uno specialista medico onnisciente (ad esempio un urologo, scambiando una infezione da Covid-19 con prostatite oppure un oculista diagnosticando una grave uveite tale da impedire la partecipazione a un’udienza in tribunale).

  9. Coniare nuove diagnosi (ad esempio “blanda infezione polmonare bilaterale in Cov 19”)

Oltre a questi primi 9 sintomi e segni il CTS ne sta giornalmente accertando altri dei quali  terrà informata costantemente  la popolazione  invitandola a segnalare la presenza di soggetti che ne sono portatori alle Asl di competenza.

Doctor Who e il Covid-19

Come guarire

Purtroppo ad oggi non si conosce terapia, anche se si sta tentando l’utilizzo di un antipsicotico. Secondo alcuni ricercatori di un noto Istituto scientifico milanese di ricerca, l’antidoto sta dando risultati incoraggianti. Soprattutto sul paziente 0, quanto meno per contenere le manifestazioni più gravi e pericolose …

Il tampone diagnostico non è ancora stato messo a punto e l’immunità di gregge non si è ancora sviluppata. Anzi, molti pecoroni si avvicinano impietositi, spesso conniventi, al portatore della zangrillite. Sembra che possa diffondersi anche per via elettromagnetica  (ad es. guardando la TV e  i social media o ascoltando la radio).

Anche la lettura dei giornali, soprattutto alcuni, è sconsigliata. L’unica certezza preventiva nel controllo della diffusione è l’evitare i contatti mantenendosi oltre la linea dell’orizzonte rispetto a un portatore della Sindrome. Della quale non si conoscono peraltro portatori sani.

Continua …

Chi si nasconde dietro allo pseudonimo Doctor Who? Un VERO primario

Professionista con esperienza quarantennale in settori fondamentali quali la programmazione sanitaria nazionale e regionale, l’emergenza urgenza ospedaliera e extraospedaliera e nel corso di eventi di massa, l’assistenza ai malati cronici e inguaribili, il terzo settore e il volontariato.

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