Dizionario Arte

Duccio di Buoninsegna

Il più famoso pittore della scuola senese. Poco si sa della sua vita: la prima documentazione risale al 1278, con registrazioni di diverse commissioni, e si sa che fu condannato in diverse occasioni per delitti minori (uno forse implicava la stregoneria), ma solo una sua opera sopravvive pienamente documentata. È la famosa *Maestà commissionata dal duomo di Siena e completata nel 1311 (si ritiene sia stata iniziata nel 1308, ma Pope-Hennessy ha sostenuto che il documento di quell’anno è un contratto intermedio, non il vero contratto iniziale, e che questa elaborata pala d’altare dipinta su entrambi i lati deve aver richiesto più di tre anni di lavoro). Oggi gran parte della pala si trova nel museo del duomo di Siena, ma molti elementi della predella sono sparsi fuori dai confini italiani: Londra (National Gallery), Washington (National Gallery) e altrove. Della Maestà John White (Arte e architettura in Italia: 1250-1400, 1966) ha scritto “è forse il quadro più importante mai dipinto in Italia. È certamente tra i più belli. Compresso nel limitato spazio di una pala d’altare, è l’equivalente di un intero ciclo di pittura ad affresco in una chiesa”. Tutto il fronte del pannello principale è occupato da una scena della Vergine con il bambino sul trono attorniati da angeli e santi; sul retro sono raffigurate 26 scene della passione di Cristo. Originariamente c’erano pannelli con altre scene della vita di Cristo in alto e in basso rispetto al quadro centrale. Sebbene Duccio disegnasse seguendo la tradizione bizantina, introdusse un nuovo calore umano che lo portò ad avere nella pittura senese il ruolo che Giotto ha in quella fiorentina. Egli dipinse le storie evangeliche con grande vitalità, come nessun altro prima di lui, rendendo l’ ambientazione della scena -fosse una stanza o un pendio collinare -elemento drammatico costitutivo dell’azione, in modo tale che le figure e ciò che le circonda risultino intimamente unite.
L’altra principale opera attribuita a Duccio è la Madonna Rucellai (Uffizi, Firenze), un grande quadro che probabilmente è l’opera che dai documenti risulta dipinta per Santa Maria Novella, Firenze, 1285. Molti altri quadri più piccoli possono essere attribuiti a lui o alla sua bottega con una certa sicurezza, mentre non si sa se abbia mai lavorato ad affresco. La sua colorazione incantevole e il disegno sinuoso diedero vita a uno stile destinato a durare a Siena (Simone Martini fu il suo discepolo principale) e la sua influenza raggiunse la Francia, come è evidente in particolar modo nel lavoro di Pucelle. È possibile che abbia visitato la Francia: un “Duche de Siene” è documentato a Parigi nel 1296 e 1297.

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