edifici del novecento a rischio
Design,  Architettura

Edifici del Novecento – patrimonio a rischio ‘900

Le grandi opere di maestri come Ponti e Caccia Dominioni rischiano di essere stravolte

Edifici del Novecento a rischio. Prima e dopo l’effetto Expo e le trasformazioni che ha portato, la preoccupazione più grande è: si può rinnovare il passato senza stravolgerlo?
Da sempre così, la voglia di rinnovare una città si scontra sempre con l’heritage moderno. Nel caso di Milano si parla di tutti quei palazzi del secolo scorso che hanno dato un’identità alla città, tanto da far parlare di uno stile milanese.

Milano: la capitale del modernismo dolce – Edifici del Novecento a rischio

Sopratutto gli studenti internazionali del Politecnico cercano di portare visite da Cina, Corea, Sud America e Nord Europa alle architetture di Ponti, Caccia Dominioni, Magistretti, Asnago&Vender, ecc. Grazie a loro Milano è stata definita la capitale del modernismo dolce.
La rivista Abitare, nel blog SOS 900, lancia un allarme: questo patrimonio è a rischio! A preoccupare è soprattutto la proposta fatta per il complesso per uffici di Caccia Dominioni in corso Europa che l’Eth di Zurigo ha inserito nella lista dei 50 edifici più importanti del secolo.
Preoccupa, non solo per l’importanza del palazzo, ma soprattutto perché, se non si ha rispetto per opere di maestri così importanti, cosa succederà al resto dei palazzi antichi della città? 
Sulla questione è intervenuto Davide Borsa che ha affermato:
« a prescindere dal giudizio sulle singole architetture, è sul patrimonio edilizio moderno nel suo complesso come espressione di memoria collettiva che bisogna avviare una riflessione urgente »

Milano post Covid – ridare vita a una città, ma come?

Come ridare vita a una città? Seguendo l’esempio di Ernesto Rogers che ha basato la ricostruzione postbellica su un unico importantissimo punto: le preesistenze ambientali. Anche noi, dopo aver superato il Covid abbiamo bisogno di questo.
In cosa consiste? Nello studiare l’innesto del nuovo sull’antico, non permettendo ad architetti in cerca di fama di mettere le mani su palazzi che identificano la nostra città senza studiarli con attenzione e amore.

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