Elezioni Libia: erano fissate per il 24 dicembre, ma non si faranno
LA COMMISSIONE PARLAMENTARE LIBICA HA DICHIARATO CHE è IMPOSSIBILE TENERE IL VOTO IL 24 DICEMBRE
Elezioni Libia: erano previste per il 24 dicembre 2021, ma i comitati elettorali sono stati sciolti martedì scorso.
ELEZIONI LIBIA: NON SI FARANNO
La commissione parlamentare libica ha dichiarato che è diventato impossibile tenere il voto presidenziale tra due giorni, venerdì 24 dicembre, come previsto. La commissione elettorale del Paese non era riuscita a stilare una lista definitiva di candidati e martedì scorso aveva sciolto i comitati elettorali. Il consiglio dell’Alta Commissione elettorale della Libia ha proposto, previo coordinamento con la Camera dei rappresentanti, di rinviare il primo turno delle elezioni presidenziali al 24 gennaio 2022 e invitato il Parlamento ad affrontare le sfide che hanno portato alla posticipazione del voto.
Secondo Nayed, leader del movimento politico ‘Ihya Libya’:
“i libici sono stati privati, per troppo tempo, del loro diritto inalienabile di scegliere il proprio presidente e hanno dimostrato volontà e impegno in merito alle elezioni registrandosi e ritirando le loro tessere elettorali. Oltre 2,5 milioni di donne e uomini elettori libici non accetteranno ulteriori procrastinazioni e manipolazioni”
I CANDIDATI? CARATTERISTICHE NON ADEGUATE
Da mesi c’erano problemi nell’organizzare le elezioni, soprattutto, perché i criteri di selezione dei candidati alla presidenza non rientravano nei canoni adatti. Negli ultimi mesi sono stati quasi 100 i candidati , ma molti avevano caratteristiche controverse e preoccupanti. Khalifa Belqasim Haftar, Abdul Hamid Dbeibah, Saadi Gheddafi, figlio dell’ex presidente deposto Mu’ammar Gheddafi, erano tra i principali candidati.
Abdul Hamid Dbeibah, il primo ministro ad interim, che promise che non avrebbe partecipato alle elezioni per la presidenza. Poi aveva cambiato idea, e aveva fatto ricorso in tribunale per certificare che la sua promessa fosse soltanto morale, e non avesse forza legale. La commissione elettorale aveva accettato la sua candidatura, ma i rivali avevano fatto ricorso.
Khalifa Belqasim Haftar, il maresciallo, si era candidato anche lui. Fino a qualche mese fa era a capo delle milizie che avevano tentato di conquistare Tripoli nel tentativo di prendere il controllo di tutto il paese.
Tra i candidati più controversi anche Saadi Gheddafi, figlio dell’ex presidente deposto Mu’ammar Gheddafi: nel 2015 Saif era colpevole di crimini di guerra e condannato a morte, poi però aveva ricevuto un’amnistia.
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