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Cinema

Federico Fellini – 25 anni dalla scomparsa

Il regista, scrittore, sceneggiatore e fumettista Federico Fellini si spegneva il 31 ottobre 1993, cioè 25 anni fa. Lo ricordiamo con i suoi cinque migliori film.

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1) La strada (1954)

Il film che portò alla notorietà Federico Fellini, vincendo l’Oscar al miglior film straniero. Inoltre, La strada è stato poi selezionato tra i 100 film italiani da salvare.

I protagonisti sono Gelsomina (Giulietta Masina) e Zampanò (Anthony Quinn). Lei è una ragazza semplice e fragile, lui un burbero artista di strada. I due viaggiano insieme per l’Italia degli anni Cinquanta, nonostante la profonda diversità delle loro personalità. Si tratta del racconto di un paese rude e povero, in cui i girovaghi vivono seguendo solo l’istinto di sopravvivenza. E, in un contesto del genere, non c’è posto per gli animi sensibili e le menti labili.

La pellicola si è aggiudicata il Leone d’argento al Festival del cinema di Venezia del 1954 e Fellini ha vinto il Nastro d’argento al Miglior regista.

2) Le notti di Cabiria (1957)

Un altro Nastro d’argento per Federico Fellini, grazie a Le notti di Cabiria, pellicola vincitrice dell’Oscar al Miglior film straniero. Giulietta Masina è Cabiria, una ragazza che si prostituisce per sfuggire alla miseria. Tuttavia, il suo aspetto non è affatto volgare, bensì ricorda più che altro un personaggio della Commedia dell’Arte. Anche il suo animo è semplice, privo della malizia che spesso contraddistingue le sue “colleghe”.

Tra inganni e delusioni, Cabiria mostra un’incredibile fiducia nel mondo e nell’umanità. Dopo ogni batosta, infatti, la giovane riesce a trovare sempre un motivo per amare di nuovo la vita. Folle o meravigliosamente ottimista? Allo spettatore il verdetto.

3) La dolce vita (1960)

Quando si pensa a Federico Fellini, non si può non pensare automaticamente anche al suo capolavoro, La dolce vita.

Marcello Mastroianni è il giornalista Marcello Rubini, il quale attraversa una crisi morale e spirituale. Il suo attraversamento di Roma guida lo spettatore in una dozzina di episodi diversi tra loro, ma ognuno simbolo di una parte della società romana. Marcello ha inoltre un’avventura con Maddalena (Anouk Aimée), la figlia di un ricco industriale. Incontra poi la splendida attrice straniera Sylvia (Anita Ekberg). C’è però una terza donna nella sua vita, la nevrotica Emma (Yvonne Furneaux), la quale minaccia di suicidarsi. E la vita di Marcello prosegue così, tra salotti aristocratici e night club, nelle strade della città eterna.

Il film ha vinto la Palma d’oro al XIII Festival di Cannes, il premio Oscar per i Migliori costumi, il David di Donatello (alla Miglior regia) e tre Nastri d’argento (a Fellini, Mastroianni, Piero Gherardi, Pier Paolo Pasolini, Ennio Flaiano e Tullio Pinelli).

4) (1964)

Federico Fellini ha scritto il soggetto del film insieme a Ennio Flaiano, dando vita a un ennesimo capolavoro cinematografico. Marcello Mastroianni torna a ricoprire il ruolo del protagonista, ma questa volta nei panni di un affermato regista quarantenne, Guido Anselmi. L’uomo sta affrontando una crisi creativa e nessuno intorno a lui gli dà pace.

La crisi, di conseguenza, diventa pian piano anche psichica, in quanto Guido non riesce a isolarsi per riordinare i propri pensieri. Tutto ciò che lo circonda diventa un unico caos, in cui è impossibile per lui distinguere tra realtà e fantasia.

Il film ha ricevuto due premi Oscar (Miglior film straniero e Migliori costumi), ben sette Nastri d’argento e il titolo di Miglior film straniero ai National Board of Review Award.

5) Amarcord (1973)

Il singolare titolo di questo film deriva dalla frase romagnola “a m’arcord”, cioè “io mi ricordo”. La trama, infatti, è ambientata in una Rimini dei primi anni Trenta. Vengono quindi narrate le vicende dell’antico borgo e dei suoi abitanti, tra personaggi stereotipati e vecchie usanze.

La pellicola ha vinto il premio Oscar al Miglior film straniero, due David di Donatello (Miglior film e Miglior regia) e quattro Nastri d’argento (Regista del miglior film, Miglior soggetto originale, Miglior sceneggiatura, Miglior attore esordiente).

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