Fidel Castro Cuba
Attualità

Fidel Castro, Cuba come è cambiata a 5 anni dalla sua morte 5 novembre 2016

Sono passati 5 anni dalla morte di Fidel Castro. Come è cambiata Cuba e come il popolo cubano mantiene viva la sua eredità.

Fidel Castro, l’ultimo dei rivoluzionari, è morto da 5 anni. La sua morte è stata annunciata dal fratello e successore Raul Castro quando a Cuba era appena trascorsa la mezzanotte.

Una nazione nel lutto, che si è tenuto ufficialmente per altri 9 giorni, fino al 4 dicembre, giorno del definitivo saluto al ‘corpo del capo’ che ha segnato la storia di Cuba e di tutto il mondo, incarnando il sogno della rivoluzione per alcuni e l’incubo dittatoriale per altri.

Fiedel Castro
Fiedel Castro, in una versione giovane, sempre con il suo sigaro cubano in bocca

Hasta la victoria siempre

Hasta la victoria siempre(sempre fino alla vittoria). Con queste parole un commosso Raul commentava la morte, 5 anni fa, del fratello Fidel Castro.

Figura poliedrica e iconica, Fidel Castro ha segnato profondamente la storia dell’America latina nella seconda metà del Novecento. Portavoce di aspirazioni ancora irrisolte, dal tempo del colonialismo spagnolo, le gesta di Fidel misero a nudo le contraddizioni e le pesanti ingiustizie sociali nelle quali l’isola continuava a versare. Non più assoggettata alla Spagna ma sotto la pesante influenza degli USA.

Fidel fu portavoce e simbolo di una rivoluzione che voleva essere una promessa di libertà, anche se in molti casi le promesse non sono state mantenute.

Fidel Castro, cosa ha rappresentato per Cuba

No vamos a ser eternos gobernantes“(non saremo governanti eterni), promise Fidel Castro nel 1961, parlando come sempre di sé al plurale. E invece governò in eterno (o quasi) finché non cedette nel 2008 i poteri al fratello Raul, continuando l’era castrista.

Disse che Cuba avrebbe avuto un tenore di vita superiore a quello degli Stati Uniti, ma non s’è mai liberata dalla libreta, la tessera del razionamento.

Profetizzò una rivoluzione sociale a Washington e il trionfo del socialismo sovietico, che non ha mai avuto luogo.
I cubani che sostenevano Fidel, lo consideravano il portabandiera della sovranità cubana, dell’orgoglio nazionale e di una società più equa. Ai cubani non importava che la minaccia statunitense incombesse perennemente sulla loro terra, si fidavano del loro leader.

Fidel Castro
Fidel Castro, e il ricordo per le strade cubane dopo la sua morte.

Fidel Castro, Cuba e l’era castrista

Dopo 26 anni di guerriglia con il regime Castro, nel 1959 l’ex governatore Fulgencio Battista abbandona l’isola. Il governo di Fidel Castro riuscì a soddisfare molte richieste del popolo, come la riforma agraria, mettendo in pratica dei programmi a sostegno dei cubani più poveri. Al tempo stesso, esercitò una forte repressione politica contro gli oppositori, esercitando un ampio controllo sulle fonti di informazione e una dura censura artistica.

Fidel rimane ancora oggi un’icona. Non perché il suo modello di socialismo abbia funzionato, ma perché rimase sempre un uomo del popolo. Ma soprattutto, fu in grado di tenere testa agliamericani. Con tutto quello che ha comportato per Cuba e per i cubani, in primis l’embargo americano che lasciò l’isola povera e isolata.

Paradossalmente, la punizione imposta dagli Stati Uniti a Cuba è stata il più potente carburante della legittimità di Castro. Fornendogli l’occasione di agire trasformando Cuba da isola isolata a terra protetta, attenta ad evitare le contaminazioni esterne, per preservarne l’identità.

Castro e Obama
Incontro tra Raul Castro e Obama. Primo viaggio di un presidente statunitense a Cuba, dopo 88 anni.

La morte di Fidel e l’apertura con gli Usa

La fine del governo di Fidel aprì il dialogo con gli USA, durante la presidenza di Trump.

Era il 17 dicembre del 2014 quando i presidenti Raul Castro e Barack Obama annunciarono che Cuba e USA avrebbero riaperto le relazioni. Una svolta diplomatica che ha sorpreso tanto la comunità internazionale quanto i cubani stessi, che hanno accolto la notizia con ottimismo seppur con cautela.

Da allora i cubani hanno vissuto eventi che erano impensabili nell’era castriana: la riapertura dell’ambasciata americana all’Avana. E un presidente Usa, Barack Obama, si è recato in viaggio a Cuba per la prima volta dopo 88 anni.
L’isola ha ricominciato ad accogliere i turisti e imprenditori, fornendo carburante alla stagnante economia isolana
La “nuova”Cuba è stata anche teatro di spettacoli inaspettati, dallo storico concerto a marzo 2016 dei Rolling Stones, alla sfilata di Chanel in una strada del centro dell’Avana.

La morte di Fidel ha rappresentato non solo la fine di un’era ma la fine di un sogno, di una Cuba gloriosa. Un sogno, forse impossibile, ma abbastanza potente da spingere milioni di cubani a sognare con lui.

I film dedicati a Fidel Castro

Il regista Oliver Stone, ha dedicato due film al leader cubano: Comandante, uscito nel 2003, e Looking for Fidelrealizzato l’anno successivo. Due documentari che sono prima di tutto le testimonianze curiose e appasionanti che prescindono da strette necessità commerciali. Per il primo lavoro Stone e la sua troupe sono stati a Cuba per tre giorni, durante i quali il regista ha indagato sui motivi politici di Fidel e sul fascino che attirava su di sé. Il leader cubano accettò la proposta del regista, a patto che potesse interrompere le interviste non appena avesse voluto, eventualità che non si è mai verificata. Looking for Fidel invece è l’ideale proseguo del dialogo interrotto con il documentario precedente.

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