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FIMI, il vecchio rock dei Pink Floyd meglio dei nuovi Coldplay

Nei primi sei mesi del 2012 in Italia il catalogo tocca il 65% delle vendite contro il 35% delle nuove uscite

 

I cold play vendono meno dei pink floyd. Un segno dei tempi che in “tempi di crisi” ci fa pensare al passato come ad un’oasi nostalgica a cui tendere mente e udito. La FIMI ha diffuso i dati relativi ai primi sei mesi di vendite in Italia per i cui il catalogo fa segnare ben il 65% delle vendite contro il ben più modesto 35% dei nuovi artisti. Crisi creativa? Segno che i tempi stanno cambiando anche nella fruizione della musica? Di certo la causa è da ricercare in una serie di fattori, ma questa tendenza ormai accompagna il mercato musicale da più di un decennio, dal 2002 quando il catalogo faceva segnare il 38% delle vendite: un dato che oggi, negli Usa, mercato principe dell’intrattenimento, tocca il 51% delle vendite totali.

i cold play vendono meno dei pink floyd

Tanto per intenderci: nella Top 100 italiana dei primi sei mesi del 2012 figurano 4 album dei Pink Floyd, 4 di Lucio Dalla, 2 di Whitney Houston e 2 di Amy Winehouse. Pare proprio che la musica stia diventando come il buon vino, più invecchia meglio si degusta.

A segnare questi dati semestrali ha di certo influito l’incremento della musica digitale che ha permesso agli utenti di acquistare vecchi e rari album con un solo click, invece che dannarsi tra i cari negozi di dischi, oggi sempre più rari ma anche più specializzati ed efficienti. Nei primi sei mesi del 2012, la musica digitale, tra download e streaming, é cresciuta del 43%, e rappresenta oggi il 33% dell’intero mercato discografico italiano. Il download ha raggiunto  il 61% del fatturato digitale, raggiungendo così i 10,9 milioni di euro in sei mesi.

I singoli digital download sono cresciuti del 48%, gli Album del 31%. In forte aumento anche i ricavi dal video streaming, prevalentemente YouTube, che ha raddoppiato il valore rispetto al 2011. Complessivamente il mercato italiano, nonostante la crescita del digitale arrivato a 17,8 milioni di euro, é rimasto ancora di segno negativo, con il segmento CD calato di un 23%. Il mercato offline ha raggiunto poco più di 35,7 milioni di euro. Il mercato complessivo (offline + online) è stato di 53.6 milioni di euro.

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