Spettacolo

GEORGE MICHAEL IL FILANTROPO

Dopo la morte per arresto cardiaco del leggendario artista inglese, stanno emergendo una serie di aneddoti, fino ad ora non pubblicizzati, che evidenziano il suo lato generoso e la sua attitudine filantropica.

George Michael, oltre ad avere un talento straordinario, era un essere umano straordinario, e non lo dimostrano solo le testimonianze accorate e commoventi con cui  in queste ore i suoi amici più famosi, come Elton John e Paul McCartney, lo stanno omaggiando. No, c’è molto di più.

Mentre la sua vita privata spesso è finita sulle copertine dei tabloid di tutto il mondo, causandogli non pochi problemi per via della sua natura disinibita e libera, troppo libera per i canoni della società, di allora e di adesso, le donazioni, la beneficenza e i gesti filantropici di cui è stato protagonista non sono mai finiti sui giornali, come dovrebbe accadere quando si fa del bene nei confronti del prossimo.

Ora i gesti magnanimi e di altruismo della star della musica stanno venendo allo scoperto: per esempio si preoccupava sempre che venissero messi da parte dei biglietti dei suoi concerti per il personale medico del NHS(National Health Service) e una volta si esibì in una performance live solo per loro, per le infermiere e gli infermieri che avevano assistito l’adorata madre.

Quando la madre morì di cancro,  l’amministratore delegato della MacMillan Cancer Support, rilasciò una dichiarazione pubblica in cui ringraziava George Michael per il suo supporto e la sua generosità, confermando che, senza pubblicizzare nulla, il cantante aveva fatto importanti donazione per la causa dei malati di cancro.

Billy Brag, cantante e attivista della comunità LGBTQ(Lesbian, Gay, Transgender, Bisexual and Queer) ha dichiarato :«Il suo supporto a favore del National Heath Service, della comunità gay e a favore dei minatori sono stati fondamentali, e lo hanno reso un grande attivista, oltre che un grande artista»

Il fondatore e presidente di Childline(un’associazione attiva 24/7 a supporto dei bambini e dei minori vittime di soprusi o considerati a rischio) finanziata dalla più grande associazione di charity inglese, ha rivelato che l’artista ha donato alla causa tutte le royalties della sua hit, numero uno nelle classifiche, del 1996, “Jesus to a child“.

Per non dimenticare tutte le elargizioni a favore della lotta contro l’Aids, di cui morì il suo compagno Anselmo Feleppa nel 1993, al Terrence Higgins Trust, un’associazione di charity molto conosciuta e attiva in Gran Bretagna. Oltre alle donazioni, George Michael donò per intero le royalties del successo planetario, il singolo cantato con l’amico Elton John, con cui si esibì anche al Live Aid,Don’t let the Sun Go Down On Me“, nel 1993.

Jane Barron, del Terrence Higgins Trust ha dichiarato che le ingenti somme donate dal’artista e le royalties devolute hanno contribuito in maniera decisiva nel supportare i malati di Aids e nel sensibilizzare l’opinione pubblica sui pregiudizi e la discriminazione nei confronti di questa malattia, che veniva vista come uno stigma, un marchio infamante per chi aveva contratto il virus, e nello specifico nei confronti della comunità gay.

Per non dimenticare che George Michael fu una delle star che più contribuirono e sostennero la produzione del singolo, anch’esso di grande successo,  “Do They Know it’s Christmas” i cui ricavati adarono alla fondazione di charity  Band Aid, creata nel 1994 tra gli altri da Bob Geldof. Il singolo vendette più di due milioni di copie e furono raccolte per la causa delle popolazioni etiopi, in ginocchio per la carestia e la fame,  più di 19 milioni di sterline.

Geroge Michael, Bob Geldof e Bono Vox insieme per beneficenza

La compianta star non si limitò a questo, continuò a donare le royalties dei suoi successi come “Last Christmas” e “Everything She Wants” anche ad altre associazioni che portavano cibo e medicine in Etiopia, oltre che alla London Lighthout Aids e al Rainbow Trust, impegnato nella beneficenza a favore dei minori.

Ci piace ricordarlo anche così- soprattutto mentre trapelano indiscrezioni e insinuazioni  sulle cause della sua morte, che secondo parte della stampa inglese sarebbe avvenuta in seguito a una overdose di eroina, secondo la classica logica spietata dello showbusiness. Anche se  fosse morto così, non cambierebbe di una virgola ciò che ha fatto per gli altri mentre era in vita-  oltre alla stravaganza e all’audacia e al talento indiscusso, era un essere umano incredibile, che ha fatto tanto per il prossimo.

E la mobilitazione e la commozione dei fan e dei suoi colleghi di tutto il mondo non fanno che confermarlo.

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