Arte

GIACOMO BALLA. UN’ONDA DI LUCE A ROMA

Dal 21 febbraio al 26 marzo Giacomo Balla nei dipinti della Galleria nazionale donati dalle figlie

Ha aperto al pubblico il 21 febbraio la mostra Giacomo Balla. Un’onda di luce, presso la Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma. Curata da Stefania Frezzotti, è frutto dell’illuminata generosità delle figlie dell’artista, ElicaLuce, che fecero due importanti donazioni al museo.

La prima conta un nucleo di 35 dipinti. È stato donato alla Galleria Nazionale nel 1984 e comprende alcuni capolavori. Tra questi troviamo La pazza (1905, dal Polittico dei viventi), Affetti (1910); e, inoltre, opere chiave del periodo futurista, di cui la Galleria era priva, quali le due tavolette delle Compenetrazioni iridescenti (1912), gli studi sulla velocità, le Dimostrazioni interventiste (1915), i dipinti degli anni venti di ispirazione spiritualista, fino a comprendere l’ultima produzione figurativa, all’epoca ancora poco studiata, venendo così a colmare le lacune della collezione.

È invece del 1994 la seconda donazione. Per questa, Luce Balla indicava la Galleria quale destinataria, affidando a Maurizio Fagiolo dell’Arco l’incarico di selezionare le opere tra dipinti, disegni, studi. 

Appartengono infatti a questo corpus di opere lo schizzo Appunti dal vero sul quadro “Fallimento” (1902), Ritmi di un violinista (1912) e il progetto di allestimento per Villa Borghese. Parco dei Daini, il grande polittico acquistato nel 1962 dall’ambasciatore Cosmelli.

L’esposizione di Giacomo Balla

L’esposizione offre l’occasione di una rilettura efficace dell’intero percorso creativo di Balla, sempre teso verso la sperimentazione, nel quale è possibile individuare come fil rouge il valore della luce quale linfa vitale dell’immagine. Da qui anche la scelta evocativa del titolo, che prende spunto dal dipinto in mostra Un’onda di luce del 1943. 

Il percorso espositivo parte dalla fase pioneristica del primo decennio del Novecento, quando Balla individua nel divisionismo e nella fotografia il linguaggio del moderno, attraverso poi le ricerche sulle dinamiche del movimento e della velocità, per passare agli studi per motivi decorativi e per le arti applicate.

Si arriva infine alla lunga stagione di adesione ad un suo personalissimo realismo e di ritorno ai temi a lui cari del paesaggio romano, del ritratto, degli affetti familiari.

Per info su orari, biglietteria e indicazioni su come raggiungere la Galleria clicca qui.

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