Arte

GIUSEPPE STAMPONE, IL TRATTO DISTINTIVO DELLA BIC

Il tratto distintivo di Giuseppe Stampone è dato dalla penna Bic. Le sue opere sono un lavoro di ricerca che parte dalla rete per poi trasformasi in disegni manuali dai tratti distintivi. Conosciuto a livello internazionale, ha esposto in Italia e all’estero, dalla 56° Biennale di Venezia alla Bienal de la Habana, dalla Liverpool Biennial al MAXXI – Museo Nazionale d’Arte del XXI secolo, più in altre diverse manifestazioni oltre che istituzioni.

Pungente. Utilizza la sua creatività per parlare delle contingenze del presente. Dal 2011 si appropria della cartolina, la rivista, trasforma l’oggetto da veicolo romantico della memoria in strumento di denuncia dell’immobilismo concettuale, ideologico e politico. Inizia con Saluti dall’Aquila, a due anni dal terremoto devastante, per poi toccare altre diverse località: La Habana, New Orleans, Instanbul, Castel Romano.

L’ultimo lavoro è Saluti da Roma, la cui opera si presenta come un grande manifesto e porta il titolo di Show Must Go On. Realizzata per SKIN TASTE, il progetto ideato da Adriana Rispoli, andrà a ricoprire la facciata dell’affascinante architettura industriale del Porto Fluviale in zona Ostiense, nella Capitale.

Questa volta il tratto peculiare della Bic si andrà a sovrapporre alle icone più note del mondo del cinema: Dream Works, 20thCenturyFox, Paramount, Metro Goldwyn Mayer, Warner Bros e Columbia, immagini immediatamente riconoscibili delle case di produzione che detengono il monopolio mondiale della settima arte, almeno dal punto di vista commerciale. La riflessione è sulla spettacolarizzazione della città, sul suo essere sempre di più una scenografia, nonostante la sua condizione precaria data da una politica e un’amministrazione piuttosto traballante.

Dal 1 marzo 2016

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