GUCCI FALL/WINTER 2017: UNA SFILATA DA SOGNO
Alessandro Michele per Gucci mette in scena una sfilata da sogno
Perché di un sogno si tratta, e non si potrebbe altrimenti descrivere la sfilata Gucci F/W 2017-2018. Un sogno, questo, da cui non ci si vorrebbe più svegliare: un sogno che esplora le vibrazioni dei ricorsi. La realtà è stata trasfigurata in un contesto onirico e la Moda ha parlato al suo pubblico in una nuova maniera. Al centro una piramide di specchi, massonica tensione al mistero; tutt’intorno un sentiero metallico, quasi una serra, un corridoio asettico contaminato da un’idea sublime di costruzione di un abito.
Le musiche, tratte dalla colonna sonora di “Nocturnal Animals” di Tom Ford, hanno accompagnato questa sfilata, un incontro metafisico e surreale. Le luci livide, fredde, intermittenti, hanno aumentato il senso di stordimento dionisiaco dovuto a tanta bellezza. Un susseguirsi emotivo di suggestioni e visioni è ciò cui ha assistito il pubblico presente, deliziato dall’equilibrio del designer che ha saputo creare armonia tra ricerca, creatività e i classici del marchio. Un diario di un viaggio che spazia dal Regno Unito all’India, al lontano Est, assorbendone l’estetica mescolata con le stampe floreali, la banda rossa e verde, la pantera, i grafismi in una sintesi estatica ma attualissima.
È un’antologia delle icone Gucci che diventano nuovi oggetti del desiderio. La “doppia G” anima collant e borse, racconta la storia della griffe e parla di ricerca e di rispetto. Un ufo si impossessa di un long dress diventando motivo estetico. I modelli percorrono la passerella, ma tra loro non c’è più distinzione perché essi sono immagine dialettica di un’osmosi naturale per cui non conta più il genere ma la bellezza che ognuno sa esprimere. L’ape e la pantera si rincorrono sulle maglie come sui cappotti; la Natura disegna tralci e fiori voluttuosi che si mescolano alle borchie e all’oro liquido e amplificano la magnificenza di una collezione che è già storia, ricordo del Sublime del mondo.
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