Arte,  Eventi

I giganti di Mont’e Prama volano al MET di New York

A maggio l’inaugurazione della mostra sui Giganti al Metropolitan Museum di New York, dove rimarrà per sette mesi.

Le grandi statue del Parco Archeologico di Sinis (I giganti di Mont’e Prama)  stanno diventando i testimonial nel mondo del racconto di una civiltà millenaria che toccherà New York e le grandi città europee.

Di cosa parliamo?

Chi sono i Giganti di Mont’e Prama? Come li realizzarono? Ecco tutti i segreti, i dubbi, le verità.

Sono opere scultoree che gli antichi Sardi realizzarono al tempo dei nuraghi, usando utensili particolari: dai raschietti per levigare le superfici alle punte affilate per incidere linee  sottilissime di dettaglio.

Non solo: i realizzatori delle statue giganti adoperarono con maestrìa anche un trapano, ed una specie di compasso per ottenere cerchi perfetti.

Secondo ogni evidenza recuperata finora dalle ricerche, le sculture e la necropoli di Mont’e Prama sono il prodotto di una rivoluzione culturale che inizia negli ultimi secoli dell’età del bronzo e dà i frutti più rigogliosi durante l’età del ferro (circa 950-730 avanti Cristo).

Una prima  interpretazione ritiene che  le statue si ergessero in un’area immediatamente adiacente alla necropoli e rappresentassero, insieme ai defunti sepolti, il ceto sociale più in vista nei valori militari (arcieri e guerrieri), nell’ambito religioso (pugilatori), nella sfera politica (modelli di nuraghe).

Una seconda lettura, invece, sostiene che  le statue rappresentassero  i loro antenati, gli eroi mitici delle leggende nuragiche, mentre i modelli dei nuraghi simboleggiavano l’identità e la compattezza della comunità e i betili rievocavano le antiche pietre sacre delle tombe dei costruttori dei nuraghi.

Un’ultima interpretazione, infine,  sostiene che le statue celebrassero la memoria di un evento importante della storia nuragica locale.

 

I giganti di Mont'e Prama volano al MET di New York

 

I Giganti ambasciatori della loro terra

Come dei veri e propri ambasciatori della loro terra — la penisola del Sinis, nella Sardegna nord-occidentale — i Giganti di pietra di Mont’e Prama proseguono la missione divulgatrice della loro storia, tanto affascinante quanto ancora poco nota, e che da quando sono stati scoperti, nel 1974, li hanno trasformati a poco a poco nella case history archeologica più importante della storia recente del Mediterraneo occidentale.

 

I giganti di Mont'e Prama volano al MET di New York

 

L’annuncio al BIT

Al BIT, la Borsa Internazionale del Turismo,  nello stand della Regione Sardegna è stata infatti presentata la prossima e affascinante avventura, che porterà i Giganti niente meno che oltreoceano.

«Il 2023 sarà l’anno del nostro lancio internazionale, a cominciare da aprile con la conferenza sulla città di Tharros alla Columbia University, per proseguire a maggio con l’inaugurazione della mostra sui Giganti al Metropolitan Museum di New York, dove rimarrà per sette mesi, curata dalla direttrice della Fondazione Mont’e Prama Nadia Canu — racconta Anthony Muroni, presidente di Fondazione Mont’e Prama —. Un nuovo finanziamento da parte del Consiglio regionale della Sardegna ci consentirà poi di allestire una mostra itinerante che per tre anni toccherà sei grandi città europee (Parigi, Londra, Barcellona, Amsterdam, Bruxelles e Praga) raccontando quello che in Sardegna c’è stato prima dei Giganti e che quindi ne ha anticipata la comparsa.

 

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