Moda

Il CALENDARIO PIRELLI 2016, RIVOLUZIONARIO

In un periodo storico in cui si sta rivoluzionando il concetto di bellezza, l’acclamato Calendario Pirelli 2016 coglie l’essenza di questo cambiamento, proponendone un’edizione che si distacca nettamente da quelle precedenti.
Nato nel 1964, ha visto nel corso degli anni i più celebri fotografi del mondo immortalare le più affermate e famose top model di sempre.
Se si pensa all’edizione 2015 di The Cal, firmata da Steven Meisel, con la collaborazione di Carine Roitfeld, ci torna subito in mente la prepotente e provocatoria sensualità dei corpi di Gigi Hadid, Joan Smalls e Adriana Lima in lingerie di latex, come delle vere dominatrici.
Questa quarantatreesima edizione, presentata oggi a Londra ma scattata interamente in uno studio a New York, non potrebbe essere più differente: ecco l’elenco delle donne immortalate dall’obbiettivo di Annie Leibovitz: la leggenda del tennis Serena Williams, l’attrice comica Amy Schumer, l’artista e performer Yoko Ono; la mitica scrittrice, opinionista e critica Fran Lebowitz, riconosciuta come la moderna Dorothy Parker, l’icona musicale Patti Smith, la supermodel Natalia Vodianova, la presidente della società di produzione Lucas Film Kathleen Kennedy, l’attrice cinese Yao Chen, la magnate della finanza Mellody Hobson, impegnata in diversi progetti benefici a Chicago, la regista e sceneggiatrice Ava DuVernay, la collezionista d’arte e presidente onorario del MoMA PS1 Agnes Gund, con la nipote Sadie Rain Hope-Gund, la visual artist iraniana Shirin Neshat e la blogger Tavi Gevinson.
La Leibovitz, a cui era stata affidata anche l’edizione del 2000- scelse per la sua prima collaborazione con Pirelli le danzatrici del corpo di ballo del coreografo Mark Morrison, e quelli furono i suoi primi scatti di nudo- questa volta stata ha avuto carta bianca, ha infatti dichiarato nella conferenza stampa di oggi “Mi hanno cercato e proposto questo progetto dicendomi che volevano qualcosa di totalmente diverso. Ho scelto quindi come protagoniste artiste ed intellettuali, attrici e filantrope.”

“Ho semplicemente pensato e cercato donne che stimo, e non ho permesso l’ingresso a nessuno di Pirelli durante gli scatti. Un’esperienza molto forte, in cui ho fotografato le mie muse in ritratti così semplici da spiazzarle. E sono a mia volta ancora incredula che queste donne abbiano accettato di posare come hanno posato. Un enorme passo, davvero un enorme passo”.

La Leibovitz ha inoltre fatto presente un altro fattore nuovo che ha introdotto, e cioè un paragrafo che presenta il lavoro svolto da ognuna delle sue interpreti.

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