cinema: il padrino al tribeca il cast ha ricordato il dietro le quinte del film cult
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IL PADRINO: AL TRIBECA IL CAST HA RICORDATO IL DIETRO LE QUINTE DEL FILM CULT

Dopo 45 anni Francis Ford Coppola e gli ‘scagnozzi’ del cast de ‘Il Padrino’ si sono ritrovati al Tribeca Film Festival per ricordare il making of della saga, di cui puoi leggere la recensione sul nostro Dizionario del Cinema

Ci sono grandi, grandissimi registi, e poi ci sono i fuoriclasse, gente che ha riproposto l’equivalente cinematografico delle opere omeriche in pellicola, rischiando la faccia, la pelle, investendo tutti i propri risparmi per un’opera, per una visione. Così Werner Herzog per il suo ‘Fitzcarraldo‘, così Francis Ford Coppola per ‘Apocalypse Now‘ (si leggano a proposito gli illuminanti diari a proposito della traumatica esperienza) e per Il Padrino. Ieri, a 45 anni dall’uscita del capolavoro del regista di origini italiane, l’eccezionale cast si è riunito per ricordare l’indimenticabile esperienza del making of della saga della famiglia Corleone, orfana da anni del padre-dei-padrini, Marlon Brando, ‘Don Vito’.

Al Tribeca Film Festival si sono rivisti e riuniti, attorno a Coppola: Al Pacino, Robert De Niro (presente nel sequel), James Caan, Robert Duvall, Talie Shire e Diane Keaton. Una reunion-record, durata formalmente nove ore (comprensive della proiezione dei primi due capitoli della saga mafiosa) seguiti da un talk tra i protagonisti del film, moderato dal regista Taylor Hackfor. Al centro della discussione le difficoltà nel girare e recitare nelle due pellicole cult. A quanto ha confermato Coppola nel corso dell’incontro, la regia è stata ostacolata da mille problemi, in quanto la casa produttrice, la Paramount, sperava semplicemente di incassare dal bestseller di Mario Puzo, e di fronte ai primi attriti sarebbe stata ad un passo dal licenziare il regista. Al Pacino ha commentato: “Cosa sarei senza Francis?” ricordando come la casa produttrice abbia fatto di tutto per cercare qualcun altro per interpretare l’infame Michael Corleone. Insomma: sembra proprio che la Paramount non ci avesse visto molto lungo, apparentemente, stretta forse da troppo miopi necessità.

Brando, che ha conquistato un Oscar per il ruolo del patriarca dei Corleone, è stato citato ed evocato lungo tutta la serata. Persino il compianto attore era stato accettato con riluttanza dalla casa produttrice, considerato “poco utile da un punto di visto economico”, secondo le parole dello stesso Coppola.  Non del tutto desiderato, ma certamente notissimo, al contrario dell’ancora giovane Al Pacino, con solo pochi film girati nel suo curriculum: chiamato dal regista l’attore riteneva allora assai strano che qualcuno volesse trarre un film da quel bestseller, e che fosse ancora più assurdo il fato d’essere stato scelto proprio per interpretare Michael Corleone.

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