Impressionismo Sotheby's Impressionist and modern art
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Impressionismo movimento pittorico

 

Movimento pittorico nato in Francia negli anni Sessanta del XIX secolo, che ebbe un enorme impatto sull’arte occidentale per il mezzo secolo seguente.

Come movimento organizzato l’impressionismo fu un fenomeno puramente francese, ma molte sue ideologie e pratiche furono adottate da altri paesi e a fine secolo la sua influenza risulta  quella dominante nell’avanguardia europea (e anche negli Stati Uniti e in Australia).

I suoi effetti minarono l’autorità di parecchia arte formale e altamente rifinita in favore di opere che esprimevano immediatamente la personalità dell’artista e la sua risposta alla realtà.

Impressionismo e Gli impressionisti

Gli impressionisti non erano un gruppo formalmente organizzato con principi e scopi chiaramente definiti; erano piuttosto una libera associazione di artisti legati da una prospettiva comune che li unì insieme nel progetto di una propria esposizione, dato che molti di loro avevano difficoltà nel far accettare le proprie opere al Salon: tennero quindi otto mostre collettive, tutte a Parigi, nel 1874, 1876, 1877, 1879, 1880, 1881, 1882 e 1886.

Le principali figure coinvolte erano (in ordine alfabetico) Cézanne, Degas, Manet, Monet, Camille Pissarro, Renoir e Sisley; anche Berthe Morisot ebbe un ruolo centrale nel movimento.

Frédéric Bazille

Frédéric Bazille fece parte del nucleo originario ma morì tragicamente e prematuramente nel 1870; tra le figure minori vi fu Armand Guillaumin, che fu l’ultimo a sopravvivere tra quelli che avevano esposto alla prima mostra nel 1874, morendo nel 1927.

Monet, Renoir e Sisley si incontrarono da studenti e gli altri entrarono in contatto con loro attraverso la società artistica dei café di Parigi.

La maggior parte di loro era legata da amicizia a vari livelli di intimità, ma Degas e Manet (quest’ultimo forse ancora di più) erano tenuti in qualche modo in disparte perché provenivano da uno strato sociale più alto rispetto agli altri.

L’impegno degli artisti nei confronti dell’impressionismo variava considerevolmente, per esempio Manet era molto rispettato quasi come un capostipite, non espose mai con il gruppo.

La ribellione

Uniti nella ribellione contro le convenzioni accademiche nel cercare di dipingere ciò che li circondava con spontaneità e freschezza, cogliendo un’impressione di ciò che l’occhio vede in un particolare momento piuttosto che la dettagliata registrazione delle apparenze.

Il loro soggetto archetipo era il paesaggio (e dipingere all’aperto, direttamente dalla natura, era una delle caratteristiche chiave del movimento), ma si dedicarono a molti altri soggetti, soprattutto legati alla vita quotidiana in città.

Degas, per esempio, ritrasse soggetti come corse dei cavalli, ballerine e lavandaie, e Renoir è famoso per i suoi quadri di belle donne e bambini.

Effetti di luce

Nel tentativo di catturare gli effetti di luce su superfici diverse, in particolare in contesti all’aria aperta, gli impressionisti trasformarono la pittura, usando colori brillanti e ampie pennellate che sembrarono sbalorditive e scioccanti agli occhi dei tradizionalisti.

Il nome impressionismo, infatti,  creato come derisorio dal pittore e critico Louis Leroy (1812-1885) per esprimere un giudizio negativo su un quadro di Monet intitolato: Impressione: sole nascente (1872, Musée Marmottan, Parigi), esposto alla prima mostra del gruppo.

Il titolo della recensione Exposition des Impressionistes (Le Chiarivari, 25 aprile 1874); intendeva anzi offendere  tutto il gruppo,  descritto come “ostile alle buone maniere, alla devozione per la forma e al rispetto per i maestri”.

Critica agli impressionisti

Sebbene la risposta critica agli impressionisti non fosse tutta dello stesso genere come a volte si crede, l’atteggiamento di Leroy prevalse nei circoli conservatori per molti anni; per esempio, quando Gustave Caillebotte lasciò la sua meravigliosa collezione di impressionisti allo stato francese nel 1894, Jean-Léon GérÂme scrisse che “per il governo accettare tale immondizia avrebbe comportato un grande abbassamento morale”.

Tuttavia, dopo l’ultima mostra (1886) tutti gli impressionisti iniziarono a raccogliere elogi critici e successi economici (aiutati dalla promozione mirata di Durand-Ruel), e durante gli anni Novanta la loro influenza iniziò a farsi sentire ampiamente (da questo momento il gruppo si sciolse e solo Monet continuò a perseguire rigorosamente gli ideali impressionisti).

Gli Stati Uniti

Pochi artisti al di fuori della Francia adottarono l’impressionismo totalmente, ma molti illuminarono la propria tavolozza e resero più sciolta la pennellata, spesso fondendo la lezione impressionista con la propria tradizione locale.

Gli Stati Uniti adottarono l’impressionismo con maggior entusiasmo, sia da pittori come Childe Hassam e altri membri del The Ten, sia da collezionisti (Mary Cassatt contribuì a sviluppare il gusto per quella pittura tra i suoi ricchi amici compratori di quadri).

L’impressionismo ebbe anche un grande impatto in Australia, con Tom Roberts che ebbe anche il ruolo fondamentale nella sua introduzione.

La Gran Bretagna

In Gran Bretagna Sickert e Steer sono generalmente considerati come i canali principali attraverso cui l’impressionismo influenzò l’arte del paese, ma le differenze tra loro mostrano come il termine sia stato interpretato in maniera forse troppo ampia (all’epoca, D.S. MacColl disse che veniva applicato a “ogni nuova pittura che sorprendesse o irritasse la critica o il pubblico”).

Per pochi anni, verso il 1890, Steer dipinse in una maniera fresca e sgargiante, ma il suo stile in seguito divenne più sobrio; Sickert adottò la pennellata interrotta dell’impressionismo (come fecero i suoi seguaci del Camden Town Group), ma usò colori molto più tenui ed ebbe un gusto particolare per l’eccentrico, tipico dei soggetti pittorici inglesi.

i pittori della scuola di Newlyn

Al contrario, i pittori della scuola di Newlyn spesso dipingevano in esterni imitando consapevolmente i francesi e usando colori relativamente a basso contrasto, ma senza di solito adottare la pennellata impressionista. Di conseguenza molti esperti pensano che tra gli artisti inglesi, solo Steer -e solo per breve tempo -può essere considerato un ‘vero’ impressionista.

Oltre all’imitazione e all’adattamento l’impressionismo suscitò anche diverse reazioni contrarie: la sua influenza fu così grande che gran parte della storia della pittura del tardo XIX secolo e del primo XX è la storia delle sue conseguenze.

I neoimpressionisti, per esempio, cercarono di dare basi scientifiche ai principi ottici dell’impressionismo, e i postimpressionisti iniziarono una lunga serie di movimenti che cercarono di liberare il colore e la linea dalle funzioni puramente rappresentative. In modo simile i *simbolisti vollero restituire il valore emotivo che pensavano gli impressionisti avessero sacrificato con la loro dedizione al transitorio e al causale.

4 settembre 2014

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