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Inchiesta Disclose: la complicità tra il governo francese e Il Cairo

Inchiesta Disclose: la complicità tra il governo francese e Il Cairo. Parigi ha collaborato con i dissidenti dal 2014 al 2021

Continua l’inchiesta della testata giornalistica Disclose che ha ricevuto dei documenti che attesterebbero la collaborazione tra Parigi e Il Cairo. In teoria avrebbero collaborato a scopi antiterroristici.

L’INDAGINE CHE ASFALTA IL GOVERNO FRANCESE

La testata giornalistica Disclose ha ricevuto alcune informazioni riguardo l’operazione Sirli dall’Eliseo, dal Ministero della Difesa e dal Dipartimento dell’Intelligence militari di Parigi.

L’obiettivo reale era quello di mettere in sicurezza 1200km di frontiera con la Libia. 19 bombardamenti hanno coinvolto le forze armate francesi. I voli controllavano l’area per rilevare le minacce terroristiche, ma Il Cairo avrebbe utilizzato l’intelligence fornita dall’esercito francese per uccidere anche persone coinvolte in traffici illeciti e contrabbando.

Il terrorismo, quindi, non è mai stato affrontato, ma il contrabbando di prodotti è sempre stato messo in primo luogo.

L’OPERAZIONE, IL GOVERNO FRANCESE E LE SOCIETà COINVOLTE

Durante l’Operazione Sirli molte società sono state messe sotto indagine perché sapevano dei rapporti tra la Francia di Hollande e Macron e il regime di Al Sisi. La Nexa secondo un’indagine del 21 ottobre scorso è complice negli atti di tortura e sparizione di persone in Egitto tra il 2014 e il 2021. Ma anche altre società come Ercom-Suneris e Dassault Systèmes sapevano ed erano coinvolte nella collaborazione tra Parigi e Il Cairo. Le aziende francesi sorvegliavano, quindi, migliaia, di intercettazioni telefoniche, localizzando la posizione degli utenti e scovando nel passato delle persone ricercate.  Anche le telefonate e i messaggi con l’Estero potevano essere ottenuti grazie a dei cavi sottomarini per le comunicazioni web ad Alessandria.

L’OPERAZIONE SIRLI E L’OMICIDIO DI GIULIO REGENI

L’operazione Sirli, con la quale Francia e Egitto collaborarono nel febbraio 2016 in funzioni antiterroriste, avvenne proprio nel periodo in cui Giulio Regeni fu ucciso.

Giulio Regeni nato a Trieste il 15 gennaio 1988. Studiò in America, nel Regno Unito e a Vienna. Si trasferì in Egitto, dove svolse una ricerca sui sindacati indipendenti egiziani all’Università Americana del Cairo. Giulio scrisse alcuni articoli sulla situazione sindacale dopo la rivoluzione egiziana del 2011. Il 25 gennaio 2016 rapirono Giulio Regeni al Cairo, giorno del quinto anniversario delle proteste di piazza Tahrir. Fu ritrovato il 3 febbraio nelle vicinanze di una prigione dei servizi segreti egiziani, in un fosso, nudo, con il corpo mutilato da segni causati sicuramente da un lungo pestaggio. Tagli, ossa rotte e denti rotte, lividi erano sul corpo di Giulio. Il funerale si svolse a Fiumicello in provincia di Udine, dove è cresciuto, il 16 febbraio 2016.

 

Editor: Vittoria Ferrari

 

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