Arte

JANELLO TORRIANI. IL GENIO DEL TORRAZZO

Cremona celebra con una grande mostra Janello Torriani, l’inventore dei più complessi orologi planetari del Cinquecento. Onorato in patria e alla corte di Spagna

Semplice ma geniale, era un uomo di fatica, ma in fondo, anche un poeta. Il poeta del tempo, delle ore. Dicevano che avesse la testa matematica di Archimede siracusano, l’inventore e la genialità di un artista del rinascimento, al pari di Leonardo da Vinci.  Delle origini di Janello Torriani si sa poco, era nato nella città di Cremona (che adesso gli dedica una mostra) in una notte indefinita del 1500. Di sicuro una notte ‘buia e tempestosa’, se è vero, come scrivono i biografi, che al momento del parto un fulmine illuminò il cielo e andò a scaricarsi sull’orologio del Torrazzo. Gli aruspici videro nel fatto qualcosa di mirabile, addirittura un presagio della futura carriera di Jannello, che diventò (infatti) un costruttore di bellissimi  e complicatissimi orologi. La sua genialità gli fece guadagnare la fiducia di potenti committenti.

 

E da Cremona, la fama dei suoi automi e orologi grand complication arrivò fino in Spagna, suscitando l’ammirazione di Re Carlo V che lo invitò a corte, sfidandolo a costruire un orologio ‘unico al mondo’ ancora più complesso dell’ Astrario di Giovanni Dondi, ritenuto ai tempi insuperabile. Torriani accontentò sua maestà realizzando il Microcosmo, un orologio planetario dotato da circa 1800 componenti meccaniche. Le laboriose fasi dell’impresa, che richiese vent’anni per la progettazione e tre per la messa in opera, sono documentate in una preziosa mostra al Museo del Violino di Cremona.

 

Ianello Torriani. Genio del Rinascimento, fino al 29 gennaio 2017

 

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