Jean-Luc Godard - Auguri al celebre regista.
Cinema

Jean-Luc Godard – tanti auguri al celebre regista

Il famoso regista ed esponente della Nouvelle Vague

Jean-Luc Godard, compie oggi 88 anni.

Festeggiamo con i suoi cinque film indimenticabili.

1) Fino all’ultimo respiro (1960)

Fino all’ultimo respiro non è semplicemente un film. Anzi, quest’opera di Jean-Luc Godard è considerata il manifesto della Nouvelle Vague, il movimento cinematografico francese nato negli anni Sessanta.

Il protagonista della pellicola è il ladro e truffatore Michel Poiccard (Jean-Paul Belmondo), che ruba un’automobile a Marsiglia e viene inseguito da un poliziotto per eccesso di velocità mentre tenta di fuggire. Michel uccide l’agente per evitare l’arresto. Successivamente, torna a Parigi, dove incontra Patricia (Jean Seberg), una studentessa americana che vorrebbe portare con sé in Italia. Tuttavia, la ragazza non intende condividere la vita sfrenata di Michel. E, quando verrà il momento, dovrà scegliere tra i propri sentimenti e l’amor di giustizia. Qualunque siano le conseguenze.

Libertà espressiva, indipendenza, rifiuto delle regole del cinema classico, budget e tempi ridotti: questi gli ingredienti del film. Inoltre, Jean Seberg diventa l’attrice simbolo della Nouvelle Vague francese.

Per quest’opera, Godard ha ricevuto l’Orso d’argento per il miglior regista.

2) La donna è donna (1961)

La protagonista di questo film di Jean-Luc Godard è Angela (Anna Karina, all’epoca moglie del regista), una donna che lavora in un locale di streaptease. Angela desidera diventare madre, ma suo marito Émile (Jean-Claude Brialy) non si sente ancora pronto per avere figli. I due litigano e non riescono a riappacificarsi, al punto che Angela lo minaccia di farsi mettere incinta dal primo uomo che trova.

Émile accetta la provocazione e chiama il suo amico Alfred Lubitsch (Jean-Paul Belmondo), sapendo che questo ha una cotta per sua moglie. Angela, dal canto suo, tiene duro e cerca di non cedere, almeno finché il marito continuerà a essere in collera con lei. Alla fine, però, si concede ad Alfred ed Émile, per ripicca, va con una prostituta. Presi dal senso di colpa, marito e moglie fanno pace e fanno subito l’amore, in modo da non sapere chi è il padre del bambino che potrebbe nascere.

Per questo film, Godard si è aggiudicato l’Orso d’argento e il gran premio della giuria.

3) Questa è la mia vita (1962)

Ispirato da un’inchiesta giornalistica del 1959 di Marcel Sacotte, Questa è la mia vita è strutturato in dodici quadri. Per questa particolare struttura, Jean-Luc Godard ha guardato al lavoro di Roberto Rossellini in Francesco, giullare di Dio (1950).

La protagonista è una ragazza di ventidue anni, Nana (Anna Karina). La giovane ha abbandonato il marito e il figlio per trasferirsi in città, inseguendo il sogno di entrare nel mondo del cinema. Ma ciò rimane solo un sogno: presto, Nana finisce per strada, senza un tetto e un lavoro. Diventa quindi una prostituta, rendendosi progressivamente conto di quanto questo le costi.

Memorabili le inquadrature che alternano il viso di Nana che piange a quello di Renée Falconetti, che interpreta Giovanna d’Arco sul rogo nel film muto La passione di Giovanna d’Arco, a cui Nana sta assistendo al cinema. Tra le pellicole di maggior successo di Godard, il film ha vinto il Leone d’argento e il Premio Pasinetti.

4) La cinese (1967)

Ispirato al romanzo La cospirazione di Paul Nizan, La cinese racconta le vicende di un gruppo di giovani rivoluzionari maoisti di Parigi alla vigilia del Sessantotto. Si tratta di cinque studenti universitari: Véronique (Anne Wiazemsky), Guillaume (Jean-Pierre Léaud), Yvonne (Juliet Berto), Henri (Michel Semeniako) e Kirilov (Lex de Bruijin).

Véronique, che ha una relazione con Guillaume, strumentalizza i propri sentimenti per il ragazzo per fini politici. Il gruppo sviluppa una mentalità sempre più esaltata, arrivando a pianificare e a mettere in atto l’omicidio del Ministro della Cultura dell’Unione Sovietica. Ma l’infantilità dei protagonisti, alla fine, emerge: i genitori di Véronique tornano dalle vacanze, riprendendo posssesso dell’appartamento utilizzato come quartier generale dei ragazzi. E così, i giovani si avviano alla loro usuale vita borghese, dimenticando i focosi sentimenti di rivoluzione e ribellione.

Per questa pellicola, Jean-Luc Godard ha ricevuto il Leone d’argento al Festival del cinema di Venezia del 1967.

5) Prénom Carmen (1983)

La protagonista di questa pellicola è Carmen (Maruschka Detmers), una ragazza appartenente a un gruppo extraparlamentare che si dedica al terrorismo armato. È una donna dominatrice, esaltata, appassionata, volubile. Progetta insieme ai suoi complici una rapina, ma poi fugge con una guardia della banca e vive con lui un idillio romantico. Poi torna all’azione e decide di lasciare il suo amato, finché non arriverà a distruggersi.

Indimenticabili le scene dei baci tra gli spari, così come quelle speculari della lotta.

Per questo film, Jean-Luc Godard ha vinto il Leone d’oro e i premi speciali per il suono e la fotografia.

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