Jil sander a Pitti Uomo 97
Moda

JIL SANDER A PITTI UOMO 97 NEL NOME DEL MINIMALISMO

Jil Sander sfila a Pitti Uomo 97. La Maison tedesca marca stretto il minimalismo accentuando lo stile urban

Lucie e Luke Meier sfilano a Pitti Uomo 97 con il marchio Jil Sander. Appuntamento, peraltro, attesissimo dalla stampa e dai clienti della griffe. La fatica dei due coniugi, impegnati con l’azienda fondata dall’omonima Jil nell’ottantasei dopo una breve apparizione in Dior per lei, è stata certamente ripagata dal plauso del pubblico che ha accolto con positività il loro debutto a Fortezza del Basso.

Guest designer della novantasettesima edizione di Pitti Immagine Uomo, i Meier realizzano una collezione autunno/inverno 2020-21 basata essenzialmente su linee morbide e minimali. La linea, infatti, pone l’attenzione sull’aspetto pratico del vestiario maschile senza, però, abbandonare l’estetismo dell’azienda, riconosciuto per l’alto livello sartoriale.

Il defilé mostra un certo interesse per i capispalla ricavati da linee rette e pure. Indumenti perfettamente geometrici, rigorosi e dalla superficie liscia, intervallati da bottoni funzionali e decorazioni di borchie arrotondate.

L’essenzialismo delle forme, cifra stilista della Maison, si ammorbidisce con fogge abbondanti che valutano l’aspetto quotidiano dell’uomo di oggi: un imprenditore, un uomo d’affari che ama vestire comodo curando anche la sua immagine.

La palette di colore, infine, tende la mano al progetto creativo di Lucie e Luke con sfumature di colore nette come il panna e il nero, per estendersi, poi, ai toni del verde petrolio, cammello e biscotto.

 

La voce Jil Sander è consultabile sull’Enciclopedia della Moda di MAM-e.it

Un breve estratto.

Stilista e imprenditrice tedesca, Jil Sander è nata nel 1943 a Wesselburen, vicino ad Amburgo. Jil è metodica e creativa, riservata e determinata, fragile ma energica. In pochi anni è riuscita a costruire un vero e proprio impero, quotato in borsa nell’89. Diplomata in ingegneria tessile in Germania, all’età di 19 anni approdò a Los Angeles, dove completò gli studi e fece la sua prima esperienza come giornalista nella redazione di McCalls. Tornata ad Amburgo, divenne fashion editor per Costanze e Petra, sino ad assumere responsabilità dirigenziali. Ha lavorato con diverse aziende come stilista freelance: tra le molte, Callaghan.”

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