Julius Lothar Meyer
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Julius Lothar Meyer, il chimico del Doodle di Google di oggi

Julius Lothar Meyer, il chimico celebrato dal Doodle di Google di oggi

Julius Lothar Meyer, la storia del chimico celebrato dal Doodle di Google di oggi
Lothar Meyer nacque a Varel, in Germania, da Friedrich August Meyer, un medico, e Anna Biermann. Dopo aver frequentato l’Altes Gymnasium di Oldenburg, studiò medicina all’Università di Zurigo nel 1851;  fu allievo del fisiologo Carl Ludwig, studiando chimica fisiologica.
Due anni dopo frequentò l’Università di Würzburg, dove studiò patologia allievo di Rudolf Virchow.Nel 1854, dopo aver conseguito la laurea in medicina a Würzburg, si trasferì presso l’Università di Heidelberg, dove Robert Bunsen ricopriva la cattedra di chimica.
Nel 1858 ricevette un dottorato di ricerca in chimica presso l’Università di Breslavia con una tesi sugli effetti del monossido di carbonio sul sangue nella quale aveva dimostrato che nella respirazione l’ossigeno si combina con l’emoglobina del sangue.

Influenzato dall’insegnamento della matematica di Gustav Kirchhoff

Influenzato dall’insegnamento della matematica di Gustav Kirchhoff, Julius Lothar Meyer intraprese gli studi di fisica matematica presso l’Università di Königsberg, allievo di Franz Ernst Neumann. Nel 1859, dopo aver ottenuto l’abilitazione all’insegnamento universitario, divenne professore associato in fisica e chimica presso l’Università di Breslavia.
Nel 1866, Meyer accettò un posto presso l’Accademia forestale di Eberswalde; due anni più tardi fu nominato professore al Politecnico di Karlsruhe.
Durante la Guerra franco-prussiana, il Politecnico fu utilizzato come ospedale e Meyer si adoperò nella cura dei feriti. Nel 1876 Meyer divenne professore di chimica presso l’Università di Tubinga, dove insegnò fino alla sua morte, avvenuta nel 1895.

Nel 1869 Mendeleev pubblicò la sua tavola periodica degli elementi allora conosciuti. A completamento della tavola predisse inoltre numerosi nuovi elementi, più alcuni pesi atomici corretti. Lavorando indipendentemente, pochi mesi dopo, Julius Lothar Meyer – a cui oggi Google dedica il doodle – pubblicò una versione riveduta ed ampliata della sua versione della tavola del 1864, praticamente identica a quella pubblicata da Mendeleev, e dimostrò la periodicità degli elementi in funzione del peso atomico.

Nel 1869 Mendeleev

Nel 1869 Mendeleev pubblicò la sua tavola periodica degli elementi allora conosciuti e a completamento della tavola predisse numerosi nuovi elementi, più alcuni pesi atomici corretti. Lavorando indipendentemente, pochi mesi dopo, Julius Lothar Meyer – a cui oggi Google dedica il doodle – pubblicò una versione riveduta ed ampliata della sua versione della tavola del 1864, praticamente identica a quella pubblicata da Mendeleev, e dimostrò la periodicità degli elementi in funzione del peso atomico.

 I doodle

È il caso di Julius Lothar Meyer, il chimico tedesco che oggi Google ritrae tra le ampolle, in un disegno ‘alla lavagna’, nel 190esimo anniversario dalla nascita. Prima di Dmitri Mendeleev, e in modo del tutto autonomo,immaginò una tavola periodica degli elementi chimici, pubblicandone una prima versione in un trattato del 1864, ma con soli 28 elementi.

Dmitri Mendeleev

Il suo collega russo, Dmitri Mendeleev, fu il primo a realizzare una tavola periodica completa degli elementi chimici .  In Germania, in modo del tutto indipendente dal lavoro del collega, Julius Lothar Meyer arrivò alle stesse conclusioni di Mendeleev pubblicando la sua  tavola periodica.

Nella sua versione, riveduta e ampliata rispetto a quella del 1864, dimostrò la periodicità degli elementi in funzione del peso atomico. Molti chimici avevano delle perplessità sulla legge della periodicità di Mendeleev e il lavoro di Meyer fornì circonstanziate risposte , in particolare quando scoprirono i nuovi elementi che entrambi – pur non avendo incluso – avevano ipotizzato.

Julius Lothar Meyer

Meyer spaziava dalla chimica alla fisiologia: nato in una famiglia di medici, nel 1858 ottenne un dottorato di ricerca e presentò una tesi nella quale dimostrò che nella respirazione l’ossigeno si combina con l’emoglobina del sangue.
Studiò fisica matematica all’università di Königsberg e ottenne la prima cattedra in fisica a Breslavia.  Tornò a lavorare l’Università di Tubinga, dove insegnò fino alla morte, nel 1895.

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