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La lotta di Uber tra lusso, qualità e modernità

 

È scontro tra i taxi e Uber, Il Ministro Lupi si schiera dalla parte dei taxi. Noi cerchiamo di capire i segreti di questa elegante App.

Secondo le ultime dichiarazioni la guerra tra i Taxi e Uber sembrerebbe pendere per una vittoria dei taxi.

Ieri a seguito di quattro giorni di scioperi intensi il Ministro Lupi ha dichiarato: “Qualsiasi app o innovazione che eroghi un servizio pubblico non autorizzato dietro corrispettivo compie un esercizio abusivo della professione: una fattispecie grave, senza garanzie per l’utente”.

E per quanto riguarda Uber: “Dobbiamo verificare che l’esercizio venga svolto legalmente: l’auto deve partire e tornare in autorimessa con tariffe chiare e forfettarie”.

Tra licenze e tassametri non si riflette su quella che è una cruda realtà: Uber è amatissimo dai clienti.

Proviamo a capirne le ragioni analizzando il servizio in una città come Milano, città della moda, del design e del business. È proprio questa la città che è stata scelta da Uber per il lancio italiano. Il servizio è molto semplice, attaverso una app è possibile contattare un Ncc che per un prezzo un po’ più alto di un normale taxi ti porta a destinazione. Qual è dunque la particolarità?

La particolarità sta nel fatto che quando scegli Uber sei sicuro di trovare un servizio di qualità. La macchina che ti viene a prendere sarà sicuramente pulita negli interni e splendente negli esterni; l’autista, vestito di tutto punto, sarà pronto ad accoglierti con il suo sorriso migliore; il “tassametro” incomincerà a girare nel momento in cui la macchina riparte; arrivato a destinazione non dovrai pagare all’istante cercando monete o sperando che il taxi che hai preso accetti la carta di credito, perchè il costo sarà addebitato direttamente sulla tua carta attraverso l’app; e non in ultimo avrai bisogno di una sola application per poter trovare in ogni parte del mondo un’autista che ti viene a prendere, senza dover cercare numeri e chiamare.

Non si vuole generalizzare ma putroppo i tassisti nostrani hanno perso ormai quasi totalmente la cura del cliente e il più delle volte i viaggi si trasformano in vere e proprie esperienze di vita per i turisti e non.

Il risultato è che la gente è disposta a spendere un po’ di più se il servizio è così buono, senza parlare degli stranieri o dei manager che vengono in città per lavoro.

A mettere maggiormente in crisi la categoria è UberX e UberPop che da poco è stato lanciato a Parigi.

UberX permette di viaggiare a tariffe leggermente inferiori rispetto agli standard, con autovetture di categoria più bassa, diverse dalle elegantissime macchine utilizzate per il servizio di punta ma garantendo sempre la nota gentilezza e classe. UperPOP invece si basa sul concetto di car sharing dando ad ogni guidatore accreditato con Uber la possibilità di diventare autista.

É possibile fermare un servizio così ben funzionante e amato dal pubblico?

Non sarà forse meglio che, in un sistema di mercato libero come il nostro, i tassisti invece di cercare di bloccare la concorrenza si adeguino a quelle che sono le richieste e le nuove esigenze del mercato stesso?

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