L’addio a Roberto Francia, un grandissimo del teatro
I funerali di Roberto Francia morto a Roma il 9 Febbraio 2009. I funerali celebrati oggi pomeriggio nella chiesa degli artisti, a Roma. Fu lo scenografo di Maurizio Scaparro
Si sono celebrati nel pomeriggio di oggi a Roma, presso la Chiesa degli Artisti, i funerali di Roberto Francia (leggi la scheda biografica del Dizionario dello Spettacolo). Francia era nato a Roma nel 1938; il suo nome era legato da ben oltre un quarantennio a quello di Maurizio Scaparro, di cui è stato inseparabile scenografo e amico.
I due si erano conosciuti nel 1964
I due si erano conosciuti nel 1964, quando il regista, appena assunta la direzione del Teatro Stabile di Bologna, lo chiamò per allestire la Festa grande d’aprile di Antonicelli. Dopo gli studi in Architettura all’università veneziana di Ca’ Foscari, Francia si era dedicato interamente al teatro, realizzando le scene per spettacoli memorabili come la Venexiana – che vinse la Noce d’oro nel ’65 proprio per la scenografia – o il Cirano di Svoboda, allestito nel ’77.
Di lui, Scaparro ha detto
Di lui, Scaparro ha detto: “Con la luce eliminava chilometri quadrati di scenografia. Sapeva leggere i testi come io non so fare, e il suo intervento per me era fondamentale. La sua analisi, specialmente quando si trattava di testi arditi, era puntuale e illuminante. Lo dico pensando specialmente alle Mille e una notte e al Don Chisciotte, volumi dai quali bisogna saper estrarre il fiore. Lui sapeva farlo”.
La passione per l’architettura, in particolare per quella dei luoghi deputati allo svolgimento degli spettacoli teatrali, ha accompagnato Francia per tutta la vita.
La malattia
Quando la scorsa estate si è manifestata la malattia che l’ha portato alla morte, stava ancora lavorando a un immenso lavoro di catalogazione di tutti i teatri greci e romani di cui ci sia giunta testimonianza, curandone personalmente anche la riproduzione in pianta e la collocazione spaziale. I suoi amici lo hanno ricordato come un uomo dotato di innata gentilezza e rara sensibilità.
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