Milano

LE FOTOGRAFIE DEL MAESTRO LARRY FINK ALL’ARMANI/SILOS

Giorgio Armani ospita all’Armani/Silos la mostra fotografica “The Beats and the Vanities” di Larry Fink.

Il 29 marzo al piano terra dellArmani/Silos, apre al pubblico l’esposizione che comprende 125 fotografie originali in bianco e nero di Larry Fink.

54 immagini sono state selezionate dal libro “The Beats” e altre 71 dal volume “The Vanities”e nonostante entrambe le raccolte siano apparse in mostre e festival internazionali, non erano mai state fino ad ora riunite in un’unica mostra.

Fotografia: Le fotografie del maestro Larry Fink alla'Armani/Silos
“The Beats and The Vanities”
photo credit Larry Fink

“The Beats and the Vanities” offre l’opportunità di accedere con maggiore profondità alla visione idiosincratica di questo maestro dell’immagine.

Larry Fink, nato a Brooklyn e cresciuto in una famiglia progressista e politicamente attiva, ha mosso i primi passi nella fotografia all’epoca della “beat generation”, quando a 17 anni frequentava un gruppo di ragazzi beat. Abitava al piano interrato della Sullivan Street Playhouse, accanto al famoso jazz club Village Gate, e aveva come sottofondo le performance dal vivo dei grandi musicisti del calibro di John Coltrane, Arte Blakey e Charles Mingus.
Pur facendo parte egli stesso del movimento beat, partecipando alle proteste contro la guerra in Vietnam e alle marce nei campus studenteschi, Fink rimaneva un osservatore capace di documentare ciò che accadeva attraverso la sua macchina fotografica. Le foto da lui scattate in quegli anni costituiscono una meravigliosa capsula del tempo. Seguendo lo stile di vita anticonformista dei suoi amici, compreso un avventuroso viaggio in autostop da New York fino al Messico, egli cattura alla perfezione lo spirito dell’epoca, romantico e ribelle, che ha caratterizzato il movimento giovanile underground animato dal jazz.
La stessa empatia che emerge dalle sue fotografie beat, fa di lui, curiosamente, il fotografo perfetto per catturare le molteplici sfumature delle feste di Hollywood.

Collaboratore abituale di The New Yorker, è Vanity Fair a riconoscere che Fink avrebbe portato qualcosa di diverso se lasciato a briglie sciolte tra gli ospiti di questi scintillanti eventi. La cronaca visiva delle star e dei loro entourage non si focalizza su chi è chi, ma piuttosto su cosa sta succedendo. ‘Io colgo, o per lo meno cerco di cogliere, l’anima delle persone, indifferentemente dal loro status,’ dichiara Fink.
Oggi, a 76 anni, Larry Fink è riconosciuto come un importante maestro, e la mostra presso Armani/ Silos si inserisce nel novero delle altre mostre tenutesi in luoghi come il MoMA e il Whitney Museum di New York. In Europa, l’artista ha già tenuto alcune personali presso il Musée de l’Elysée a Losanna, e il Musée de la Photographie a Charleroi in Belgio.

Vincitore di molti riconoscimenti  Fink ha anche ricoperto il ruolo di formatore per oltre cinquant’anni con incarichi come docente presso l’Università di Yale, il Cooper Union e il Bard College, dove attualmente è titolare di una cattedra.
“The Beats and The Vanities” di Larry Fink, resterà aperta presso Armani/Silos fino alla fine di luglio 2017.

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