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Design

L’intervista ad Ernesta Del Cogliano, co-founder 5VIE

“CON LA CULTURA SI PUÒ FARE IMPRESA” L’INTERVISTA DI MAM-E A ERNESTA DEL COGLIANO

Ernesta del Cogliano ed Emanuele Tessarolo

Disegnatrice e consulente di moda per più di vent’anni, Direttore di Progetto presso la rinomata Domus Academy, oggi Ernesta del Cogliano è la co-fondatrice, insieme ad Emanuele Tessarolo, di 5VIE, uno dei principali distretti meneghini del design, e progetto volto alla valorizzazione del centro storico milanese e del territorio lombardo.

In attesa della Design Week di settembre 2021, l’ottava edizione per 5VIE, Ernesta del Cogliano racconta il progetto, e si racconta, a MAM-e.it

Il distretto delle 5VIE

COME NASCE 5VIE E QUAL È IL CONCETTO DIETRO L’IDEA?

“5VIE nasce, nove anni fa, per essere marketing territoriale, in quanto consapevoli che il centro storico, pur essendo fulcro della città di Milano, era tuttavia abbandonato. Iniziavano a chiudere i negozi e ad esserci qualche scaramuccia…”.

Così, nel tentativo di risollevare quello che è uno dei quartieri simbolo della città, Ernesta del Cogliano, insieme ai suoi collaboratori, decidono di dar vita ad una serie di “operazioni sul territorio”, come da lei definite. Il punto di inizio è stata la festa “Des fleurs en fleurs” la quale si tiene tradizionalmente in Via Santa Marta. “Da lì abbiamo iniziato a farci conoscere sul territorio e abbiamo immaginato di lavorare sul design: l’elemento milanese più conosciuto all’estero”.

INSIEME ALLA MODA…

“Ahimè! Io vengo dalla moda, ho vissuto gli anni d’oro della moda… Dieci anni da Gianfranco Ferré, cinque anni, più altri due, da Genny, che ai tempi era la prima holding italiana. Successivamente ho lavorato da Roberta di Camerino per delle consulenze…”, ricorda Ernesta. “Quando poi sono diventata mamma, in età adulta, ho smesso. Nel mentre mio marito si stava attivando per la realizzazione di 5VIE e mi ha tirata dentro”.

TORNANDO AL PROGETTO 5VIE, Ernesta Del Cogliano racconta:

“Partiamo con la prima edizione della Design week. Abbiamo chiamato il designer olandese Maarten Baas, il quale ha esposto al Garage San Remo, e giovani designers per organizzare delle esposizioni nei negozi”. Ernesta riconosce la prima edizione già come qualcosa di eccezionale. Il risultato di un forte sistema di sponsorizzazione del loro progetto. “La gente è arrivata anche da fuori e il lavoro con Marteen Baas è andato benissimo. Eravamo un po’ il caso, la novità” ricorda. “E da lì è stata un po’ un’escalation, arrivando fino a designer di alto profilo come Max Lamb”.

DI SOLITO VI MUOVETE NELL’AMBITO DEL SALONE DEL MOBILE E DELLA DESIGN WEEK?

“Di solito sì, poi abbiamo tenuto delle edizioni legate alla Moda, mettendo degli stilisti nei vari negozi, invitando firme quali Maurizio Pecoraro, Duyan, Alessandro Enriquez, Kinloch, Fiorentini+Baker e Fortu Milano, oltre a nomi emergenti come Anita Bassetti”.
Non solo moda però. Le 5VIE hanno infatti proposto, nel corso degli anni, edizioni legate al cibo (Wine at 5VIE e EXPO2015 come partner ufficiale di Vinitaly), oltre ad attività culturali, aperture di gallerie d’arte, forum dedicati alla sostenibilità. Uno degli ultimi ha avuto come oggetto di dibattito la necessità dello sviluppo di un turismo di prossimità, incentrato sugli spostamenti, con scopo turistico, nella propria provincia.

“A questo proposito ci piacerebbe organizzare, per la prossima edizione della Design Week, un tour dedicato ai musei parte del Circuito Lombardo Musei Design presenti sul territorio. L’idea è quella di instaurare un legame con le realtà presenti sul territorio, andando a creare, e rappresentare, un polo tanto culturale, quanto turistico, poiché crediamo che con la cultura si possa fare anche impresa”.

QUALI SONO LE GALLERIE PIÚ IMPORTANTI DELLE QUALI VI SIETE OCCUPATI?

“Ha da poco aperto una galleria meravigliosa in un palazzo ottocentesco in Piazza San Sepolcro, di un giovane gallerista che lavorava a Londra, Tommaso Calabro, e ora tratta opere molto importanti qui a Milano. Gilda è invece una signora impegnata in un lavoro puntuale su tematiche femminili, mirando ad un’operazione di livello più sociale”. Il progetto 5VIE infatti non si ferma solo al Design, ma riesce a cogliere le varie opportunità che le si presentano in ambiti diversi, in qualche modo utili alla valorizzazione del territorio.

PARLANDO DEL NUOVO CONTESTO CONTEMPORANEO, COSA PENSA DI QUESTA DESIGN WEEK E DELLA SETTIMANA DELLA MODA?

“Arrivati a questa straordinaria edizione post-Covid, per noi era fondamentale dare un segno di azione e di reazione” idea evocata dal fil rouge e dal titolo, Progettare è lanciarsi in avanti, del progetto di 5VIE per la Design Week che si terrà a settembre 2021.

“In questo senso abbiamo immaginato di proporre installazioni e lavori che permettano ai visitatori di tornare con il pensiero all’azione: al lavoro che porta all’oggetto finito. Molti dei designer presenti faranno una sorta di performance, dei laboratori durante i quali, in diretta, continuano la loro sperimentazione sull’oggetto, in presenza del pubblico”. Azione e ‘comunic-azione’necessarie anche per la co-fondatrice di le 5VIE, la quale ammette di aver sofferto la non-azione causata dal periodo di quarantena imposta dal Covid. Ma, soprattutto, scelta dettata dal desiderio di avvicinare il designer alle persone, in quanto per Ernesta “il contatto umano è fonte assoluta per alimentare il pensiero”.

La Design Week 2021 prevede inoltre anche le “classiche” installazioni create dalle menti di designer provenienti da varie parti del mondo, America, Francia, India, Belgio, in collaborazione tra di loro.

LE OPERE PRESENTATE ALLA DESIGN WEEK VENGONO POI ACQUISTATE?

“Non è necessariamente un momento di vendita, ma di racconto del proprio lavoro e di presentazione dell’opera. La vendita ci potrà essere, ma successiva al momento di presentazione al pubblico, ed in separata sede. Non vogliamo che diventi uno spazio commerciale, ma uno momento dedicato al racconto della propria arte”.

E PER QUANTO RIGUARDA I GRANDI IMMOBILIERI?

“Qui non ne abbiamo mai avuti. Si concentrano principalmente in Brera e probabilmente non si identificano con la nostra mission: privilegiare i pezzi unici. Tortona, Brera e Nolo, da poco entrato negli storici quartieri del design, danno visibilità a negozi e showroom della zona, noi puntiamo invece al lavoro opposto: dare spazio ai designer”.

Ernesta Del Cogliano PARLA DEL PROGRAMMA DI QUEST’ANNO

5vie

In Cesare Correnti, al civico 14, Jorge Panadés, un designer spagnolo, seguito dalla storica curatrice di 5VIE Maria Cristina Didero, presenterà il suo “laboratorio continuo”. Il progetto è volto alla sostenibilità, ed implica l’uso di “un impasto magico prodotto da tessuti deteriorati e di scarto, che andrà ad essere utilizzato per creare oggetti di ceramica”, come descritto da Ernesta.

Sara Ricciardi, come ogni anno con 5VIE, proporrà un progetto sociale dedicato all’ambulante ideale: un carretto con “poesie e dardi d’amore” citando la stessa artista, “Ci saranno dei fiori e dei panini barocchi: una sorta di provocazione di un mondo perduto”. Così come provocatoria sarà la Moneta 5VIE: una moneta creata dall’artista che i visitatori potranno usare per acquistare i prodotti dai lavoratori.

Sarà presente anche Francesco Pace, con lo studio Tellurico, il quale ha già collaborato con 5VIE in un primo step del laboratorio continuo, creando una panca in legno presente nello studio di 5VIE e, ci racconta Ernesta, “a settembre lavorerà ancora sul progetto Untitled 1B, attraverso una continuazione, o un’evoluzione, del primo step”.

Ma anche …

Appuntamento interessante è quello con Richard Yasmine: artista libanese che dal Libano, attraverso una proiezione su grande schermo ledwall, in tempo reale, farà dei lavori dalla sua casa. Il rapporto con il Libano, in generale, e con il designer, nello specifico, nasce in seguito all’esplosione della bomba a Beirut, nell’agosto del 2020, con lo scopo di risollevare il Paese dopo un’esperienza così dolorosa e distruttiva. L’idea che sottostà al progetto è dare la possibilità ai visitatori di entrare in uno spazio nel quale sembrerà loro di trovarsi a Beirut, insieme a Richard Yasmine.

Le proposte di 5VIE e gli eventi che prenderanno parte alla Design Week sono numerosi, ed ognuno offre un’esperienza diversa dal solito. HoperAperta, a cura di Patrizia Catalano e Maurizio Barberis, mette in mostra negli spazi dedicati alla Casa d’Aste Wannenes, L’oggetto Celibe. Per un’arte da camera à réaction poétique.

Altro tassello fondamentale dei progetti di 5VIE, come precedentemente citato, è la sostenibilità. Numerosi artisti presenteranno i loro lavori su tale tematica, all’interno di una sezione del liceo Tito Livio. (Krill Design, Associazione Giacimenti Urbani, Milano Makers e Gala Carlotta)

Le Università

Alla Design Week parteciperanno inoltre tre università di design provenienti da Hong Kong (Hong Kong Polytechnic University, Hong Kong Design Institute e Hong Kong Baptist University) per esporre i propri progetti nella mostra organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura di Hong Kong, diretto da Stefano Fossati. La mostra, curata da Mr. Lawrence, propone i lavori creati dai designer cinesi in collaborazione con tre designer italiani.

Altri protagonisti saranno Masterly, un collettivo di designer olandesi che ha proposto un omaggio a Milano, con l’opera The Dutch in Milano 2021, a cura di Nicole Uniquole; Palazzo Litta con MoscaPartners e lo storico appuntamento Design Variations 2021, provenienti da diversi anni di collaborazione; fino alla presenza di vari commercianti che, autonomamente, o con l’aiuto di amici negozianti, presenteranno le loro opere.

OLTRE ALL’APPUNTAMENTO FISSO CON LA DESIGN WEEK, DI CUI SIETE UNO DEI MAGGIORI PROTAGONISTI, COME SI MUOVE 5VIE NEL CORSO DELL’ANNO?

“Partecipiamo a tante cose, tante ne creiamo. Abbiamo fatto Piano City, Forum, Gallerie aperte, 5VIE D’N’A: un progetto che collegava l’arte con il design. Cerchiamo di cogliere quello che ci circonda e, quando ci è possibile, ci colleghiamo a quello che succede. Il collegamento tra design e moda è molto forte.

L’attività per una design week dura tutto l’anno, in quanto aiutiamo i designer nel percorso di arrivo alla settimana fulcro del loro lavoro, aiutiamo i giovani designer che vengono da fuori a conoscere Milano e a capire quali siano le migliori location per le loro esposizioni”.

E COME VI RAPPORTATE INVECE CON IL SALONE DEL MOBILE?

“Siamo tra i distretti principali e partecipiamo attivamente. Speriamo in una maggiore collaborazione tra il Salone del Mobile ed il Fuorisalone, il quale offre molte attività di intrattenimento”.

CHE PREVISIONI FATE PER QUESTO SALONE?

“Sicuramente ci saranno degli stranieri ma, con le nuove varianti, c’è il timore di un ritorno del Covid. Fino all’ultimo non lo possiamo sapere, ma credo ci sia tanta voglia di ritornare a partecipare a questi eventi”.

OLTRE A GESTIRE LE ESPOSIZIONI, PRODUCETE ANCHE MATERIALI?

“Facciamo solitamente una mappa della zona per aiutare le persone a trovare gli spazi con maggiore facilità e velocità, oltre a bandierine e segnaposto che raccontino un po’ la storia ed il percorso di ciò che si sta guardando”.

COM’È AVVENUTO IL PASSAGGIO DALLA MODA AL DESIGN E COME RIESCE OGGI A FAR COESISTERE LE DUE COSE NEL SUO LAVORO?

“Non coesistono più moda e design, con grande rammarico, io ero disegnatrice ed è una cosa che o la fai o non viene compensata da altro”. Tuttavia, con riferimento al suo ruolo attuale, Ernesta Del Cogliano riconosce essere “comunque un momento di creatività: anche quando fai spettacolo metti insieme delle cose, devi immaginare una macchina perfetta con elementi che funzionino insieme”.

AVETE MAI PENSATO DI REALIZZARE QUALCOSA AD HOC PER I GIOVANI STILISTI?

Maurizio Pecoraro Autunno/Inverno 2015-16, Museo Messina
Maurizio Pecoraro Autunno/Inverno 2015-16, Museo Messina

“Lo abbiamo fatto in passato, ma è sostanzialmente un problema di risorse. Con i giovani stilisti è ancora più complesso poiché hanno esigenze dispositive più ambiziose, ma risorse economiche non sufficienti. In passato ho organizzato l’esposizione di Maurizio Pecoraro al Museo Messina che in quel momento aveva un allestimento creato attraverso l’uso di foglie e pezzi di legno, bellissimo. La gente immaginava davvero che fosse stato fatto apposta per la collezione di Maurizio, era stato un abbinamento perfetto. Per questo dico che la parte creativa ritorna, e si traduce nel cercare di trovare dei giusti abbinamenti”, racconta Ernesta Del Cogliano.

5VIE SI IMPEGNA SUL FRONTE DELL’ARTIGIANATO LOCALE, DELLA CONNESSIONE CON LE ALTRE CULTURE, MA ANCHE SUL FRONTE MOLTO ATTUALE DELLA SOSTENIBILITÀ; VI È UN’ASPETTO DI QUESTI CHE LE STA PIÙ A CUORE?

Ernesta del cogliano
Arazzo Angela Florio – progetto Manifatturalmente

“Il tema dell’artigianato locale mi sta particolarmente a cuore poiché non sempre è facile rapportarsi con i piccoli artigiani. Vivono un po’ nel loro mondo, devi saperli trattare. Tuttavia abbiamo trovato una soluzione: abbiamo chiesto ad una nostra amica artigiana, una decoratrice, Angela Florio, che ci ha aiutati nel creare una collaborazione con loro. Abbiamo creato un piccolo appuntamento, un progetto legato al design, dal nome Manifatturalmente.

Partendo da un suo oggetto base, un disegno fatto su tessuto, un arazzo, ne ha fatto un tappeto che si sta sviluppando nel tempo: è diventato prima carta da parati, poi tessuto per tappezzeria… L’ha sviluppato per farne diversi oggetti per la casa. Ma, la cosa interessante, è la composizione dell’arazzo: creata da piccole tessere date dallo scarto del lavoro di artigiani, polvere ossidata dei metalli dell’orefice, il bastoncino usato dal restauratore… Mette insieme tutto e lo fa diventare un’evoluzione di questo progetto”. Una vera e propria opera d’arte, “un pezzo unico sviluppabile in altri oggetti di cui è spunto. Un arazzo che man mano viene ingrandito nel tempo”.

Sviluppo e collaborazione a livello territoriale

Forte è anche l’interesse, tanto di Ernesta Del Cogliano quanto di 5VIE, per lo sviluppo di una collaborazione sociale a livello territoriale. “È necessario un impegno per dare rilievo sociale al territorio, tramite collaborazioni con le scuole e le università, con i musei. Siamo attivi, ma non è semplice. È sempre stato uno dei nostri intenti, creare una coscienza, far capire che la città è di tutti, che va rispettata” e possiamo aggiungere curata, “come se fosse una proprietà privata”.

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