L’oppositore Navalny ricompare: è in un gulag al circolo polare artico
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L’oppositore Navalny ricompare: è in un gulag al circolo polare artico

Si erano perse le sue tracce ormai da una ventina di giorni, ma ora l’oppositore Navalny ricompare. Il russo, fiero avversario del Governo Putin, si trova in un vecchio gulag al circolo polare artico. Da inizio dicembre i suoi sostenitori non avevano più ricevuto comunicazioni e temevano il peggio.

È ricomparso Aleksej Navalny, uno tra i più accaniti oppositori del sistema politico russo retto dal presidente Vladimir Putin. L’attivista sarebbe detenuto come prigioniero presso la colonia penale numero 6, ad est di Mosca e in prossimità del circolo polare artico.

Per tale motivo in un breve video messaggio diffuso attraverso il proprio canale Telegram, il classe ’76 si è auto definito come un moderno Babbo Natale. Navalny era stato prelevato da un altro luogo di detenzione all’inizio del mese di dicembre, e da quel momento si erano perse le sue tracce. Diversi suoi sostenitori politici così come pure tanti organismi internazionali, Stati Uniti su tutti, erano fortemente preoccupati circa la sua sopravvivenza.

L’oppositore Navalny ricompare: è in un gulag al circolo polare artico
L’oppositore Navalny ricompare: è in un gulag al circolo polare artico

Aleksej Navalvy ricompare: detenuto in una colonia penale al Polo Nord

È finalmente ricomparso Aleksej Navalny. L’oppositore russo di cui si erano perse le tracce ad inizio dicembre ha fatto la sua ricomparsa su Telegram. In un breve filmato l’attivista ha rassicurato i propri sostenitori e ha descritto le proprie condizioni.

Aleksej Navalny sta scontando una pena detentiva di ben 19 anni, con l’accusa di estremismo. A questa, comminata lo scorso mese di agosto, va inoltre sommata una prima condanna di altri 11 anni. Il primo arresto del politico russo risale al gennaio 2021, anche se già un anno prima Navalny era stato misteriosamente avvelenato.

L’oppositore Navalny ricompare: è in un gulag al circolo polare artico
L’oppositore Navalny ricompare: è in un gulag al circolo polare artico

Poche ore fa l’attivista classe ’76 è finalmente ricomparso in un breve video girato nella colonia penale numero 6. Si tratta di una struttura detentiva localizzata nella regione di Vladimir a circa tre ore ad est da Mosca. L’ex gulag si troverebbe in prossimità del circolo polare artico.

Sono il vostro nuovo Ded Moroz

Queste le parole con cui Navalny si è ri-presentato ai proprio sostenitori e al mondo intero. Il Ded Moroz altro non è se non il corrispettivo del Babbo Natale russo. Vuoi per collocazione geografica, vuoi per periodo dell’anno, il blogger ha utilizzato tale paragone per mostrarsi in pubblico.

Nonostante le condizioni di prigionia di Navalny rimangano terribili, il breve estratto social ha in parte rassicurato molti amici del politico russo. Le sue tracce infatti si erano perse ad inizio dicembre quando era stato stabilito dal Governo centrale di trasferire l’oppositore dalla colonia penale numero 3 appunto a quella numero 6. Di fatto entrambi gli istituti sono antichi gulag tramutati in carceri di massima sicurezza.

La comunità internazionale, Stati Uniti in testa, non avevano più ricevuto indicazioni su posizione e stato di salute di Navalny ormai da una ventina di giorni. La preoccupazione per un’eventuale uscita di scena dell’attivista era esponenzialmente cresciuta nelle ultime ore. Il filmato, registrato in occasione della visita in carcere dei legali del dissidente, ha parzialmente rassicurato amici e parenti.

Navalny in carcere al circolo polare artico: condizioni di prigionia drammatiche

Da Kharp nella regione di Yamalo-Nenets a nord dei monti Urali a oltre il circolo polare artico. Questo il percorso di Aleksej Navalny compiuto negli ultimi venti giorni. L’attivista russo è infatti stato trasferito dal complesso carcerario numero 3 al numero 6, di fatto vedendo di poco cambiata la propria condizione.

È infatti lo stesso leader del partito Russia del futuro a descrivere attraverso poche parole e un breve filmato la propria detenzione in quello che è stato da molti descritto come uno dei luoghi più isolati del mondo. Decisamente complessa sarà pure la modalità con cui gli avvocati di Navalny potranno fare visita al proprio assistito.

Almeno tre saranno le ore di volo da Mosca, a cui occorrerà aggiungere una traversata sul ghiaccio di circa 50 chilometri e l’attraversamento del fiume Ob. Una tratta dunque particolarmente impervia e difficile, che spinge così Navalny ai confini del mondo.

Ho un cappotto e un cappello con il paraorecchie, presto mi daranno degli stivali di feltro

Questa la divisa descritta dallo stesso dissidente russo, datagli in dotazione al suo arrivo presso la colonia penale numero 6 oltre il circolo polare artico. Lo stesso Navalny ha poi raccontato come la sua cella abbia un’unica finestra affacciata sul muro del gulag e come da essa filtri pochissima luce per qualche ora al giorno. Persino il cortile destinato all’ora d’aria rimane costantemente ricoperto di neve gelata.

In tale colonia sono stati negli anni detenuti numerosi prigionieri politici e dissidenti, come ad esempio Platon Lebedev, cofondatore del Menatep Group. Le condizioni al limite in cui Navalny si ritrova aumentano così la preoccupazione dilagante nel mondo occidentale. Viste le enormi difficoltà nell’avere informazioni soltanto circa tragitto e trasferimento, si teme infatti che l’attivista possa sparire.

 

L’oppositore Navalny ricompare: è in un gulag al circolo polare artico
L’oppositore Navalny ricompare: è in un gulag al circolo polare artico

Conclusione: l’oppositore Navalny ricompare: è in un gulag al circolo polare artico

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