Lucio Fontana
Arte

Lucio Fontana: il ricordo nell’anniversario della sua morte

Ricordiamo Lucio Fontana in occasione del 53esimo anniversario della sua morte. Pittore e scultore italiano e padre del Movimento Spazialista, nasce il 19 febbraio 1899 a Rosario di Santa Fé, in Argentina, da genitori di origine italiana. Il piccolo Lucio cresce e frequenta la scuola in Italia, in provincia di Varese.

Oggi 7 settembre è il 53esimo anniversario della morte di Lucio Fontana. Ricordiamo il padre del Movimento Spazialista

Inizia l’apprendistato dell’artista nello studio del padre, era infatti scultore. Nel 1927 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Brera e frequenta i corsi di Adolfo Wildt. Stringe rapporti con gli architetti razionalisti e collabora ai loro progetti tramite sculture e rilievi.

Ma entra anche in contatto con gli artisti dell’Astrattismo esponendo con loro al Milione, una Galleria di Milano. Negli anni ’40 torna a Buenos Aires dove scriverà il Manifesto Blanco che segna la nascita dello Spazialismo. Lucio Fontana muore a Comabbio il 7 settembre 1968. Teresita Rasini Fontana, moglie dell’artista, nel 1982 dà vita alla Fondazione Lucio Fontana.

Pensiero e opere

Lucio Fontana fu un grande sperimentatore, ha infatti lavorato su qualsiasi superficie, dalla tela alla ceramica alla luce a neon. Le sue prime opere sono caratterizzate dai colori accesi. Risente della figurazione espressionista, ma la sua ricerca si concentra sulla rarefazione della forma, avvicinandosi all’astrattismo.

Lucio Fontana

Lucio Fontana è considerato il padre del Movimento Spazialista, ne scrive infatti il manifesto nel 1947 insieme ad altri. L’artista raggiunge la fama grazie alle sue tele, spesso monocrome, attraversate da buchi, tagli e squarci. Già dal 1949 Fontana inizia a forare la tela. Alla fine degli anni ’50 realizza il suo primo “Concetto Spaziale”.

Il padre dello Spazialismo vuole infatti mostrare il superamento della distinzione tra pittura e scultura e vuole aprire l’opera d’arte alla tridimensionalità. Infatti la tela, squarciandosi, si lascia attraversare dalla luce, entrandovi in contatto, e crea una relazione diretta con lo spazio. Fontana realizza il primo taglio nel 1958 e lo fa attraverso la riflessione sul Barocco. Le figure abbandonano il piano e proseguono nello spazio.

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