Mame arte LUCIO FONTANA. LE DUE PIETÀ PER IL DUOMO DI MILANOpietà-mostra
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Lucio Fontana. le 2 pietà per il Duomo di Milano

Fino al 5 maggio, il Museo Diocesano di Milano Carlo Maria Martini propone un’iniziativa dal grande valore storico-artistico di Lucio Fontana.  

Un confronto ravvicinato tra le due versioni in gesso della predella raffigurante la Pietà e il bozzetto al vero per la pala dell’Assunta. Realizzati entrambi da Lucio Fontana per il Duomo di Milano.

Dopo i progetti per la quinta porta del Duomo, e implicato in esperimenti di misura architettonica fondamentale come l’Ambiente spaziale con forme spaziali e luce nera del 1949, i primi lavori con fori, il grande soffitto di neon per lo scalone della IX Triennale milanese del 1951, arriva un momento nel quale Lucio Fontana realizza alcune opere d’impronta sacra di rara qualità.

Alcune versioni straordinarie della Via Crucis, l’Apparizione del Sacro Cuore a santa Margherita Alacoque per la chiesa di San Fedele a Milano, 1956, ne sono l’evidente testimonianza. Altri, come la Vergine Assunta per il Duomo, 1954, hanno vita più complessa.

Lucio Fontana – Chiostri di Sant’Eustorgio

Le opere

L’opera rappresenta una Vergine Assunta di dimensioni monumentali, ai piedi della quale è collocata una predella di dimensioni più ridotte raffigurante la Pietà. Dopo la presentazione di piccoli bozzetti in scala, alcuni dei quali dispersi, la Veneranda Fabbrica chiese a Fontana un modello in gesso in scala reale. Avrebbe dovuto essere poi tradotto in marmo di Candoglia e destinato all’altare di Sant’Agata in cattedrale.

Fontana creò l bozzetto al vero della Pala della Vergine Assunta nel 1954-1955. L’opera non venne mai portata a termine e il progetto rimase incompiuto. Nel 1972 venne realizzata una fusione postuma in bronzo, temporaneamente collocata sull’altare di Sant’Agata nel Duomo di Milano.

Alla base della pala è una Deposizione di cui ora si conoscono entrambe le versioni, oggi finalmente sottoposte a studio e comparazione. Una prima, dalle materie più marcatamente e drammaticamente eccitate, di fatto solo ora esposta al pubblico, e la seconda, già nota, scelta per la realizzazione finale in marmo destinata all’altare di Sant’Agata.

Del progetto definitivo, mai condotto a termine, il Diocesano conserva il gesso, poi tradotto in bronzo dopo la morte dell’artista.

Lucio Fontana – La Mostra

La mostra

Un’occasione unica per ammirare queste tre opere, eccezionalmente riunite assieme e, al tempo stesso, per riflettere sul percorso creativo sacro dell’artista italo-argentino. L’esposizione è, infatti, allestita all’interno della Sala Fontana del Museo Diocesano che accoglie alcuni dei bozzetti in gesso per il concorso della quinta porta della cattedrale del 1950 e la “Via Crucis bianca” in ceramica del 1955.

 

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