LUIGI COMENCINI 7 FILM DA NON DIMENTICARE
Spettacolo,  Cinema

Luigi Comencini: 7 film da non dimenticare

A 10 anni dalla scomparsa di Luigi Comencini, il più tenero e disilluso maestro della commedia all’italiana, vi raccontiamo i suoi film più belli. Dal grande classico ‘Tutti a casa’ ai sottovalutati ‘Mio Dio come sono caduta in basso‘ e ‘La finestra sul luna park’

Sensibilità e poesia, unite alla capacità unica di leggere con umiltà e passione le vicende storiche che hanno travagliato l’Italia nel corso del ‘900.

Luigi  Comencini film

Queste le cifre artistiche di Luigi Comencini, scomparso dieci anni fa dopo una straordinaria carriera all’insegna di prove drammatiche nell’arco temporale in cui spadroneggiava il cinema neorealista di De Sica, con film come ‘Proibito Rubare‘, ‘La valigia dei sogni‘; commedie spensierate diventate pietre miliari come ‘Pane, amore e fantasia’ e racconti in perfetta equilibrio tra umorismo e  satira sociale come ‘Tutti a casa’, ‘Lo scopone scientifico’.

Tra tutte le sue opere, quella che forse oggi viene ricordato con maggiore affetto non è paradossalmente, un film, bensì uno sceneggiato per la televisione: ‘Le avventure di Pinocchio’, in cui Comencini espresse tutta la sua attenzione per i più deboli e i sofferenti, incarnati dalla figura dell’archetipo del bambino che non vuole crescere e del suo patrigno Geppetto. Ecco i 7 film con i quali vogliamo ricordare il regista:

Tutti a casa

L’armistizio dell’8 settembre 1943 coglie di sorpresa il sottotenente Innocenzi che, sciolta la compagnia, cerca disperatamente di tornare a casa, nell’Agro Pontino, assieme a pochi altri soldati del suo reparto. Un’ottima interpretazione di Alberto Sordi, abilmente in bilico – così come il film – tra il tragico e il comico. Il momento storico è ricostruito con grande sensibilità da Comencini, in una delle sue prove registiche migliori. Straordinari anche gli interpreti di contorno, compresa una giovanissima Carla Gravina.

Lo scopone scientifico

Due straccivendoli di borgata giocano ogni anno a scopone con una vecchia miliardaria statunitense. Un giorno decidono di giocarsi una posta vera: tutti i risparmi della borgata contro quelli della vecchia. La donna vince, ma le viene donato un dolce avvelenato. Un film riuscito, amaro, in cui non c’è differenza sostanziale tra buoni e cattivi, tra ricchi e poveri… a trionfare è semplicemente la meschinità dell’essere umano.

L’imperatore di Capri

Seconda regia di Luigi Comencini, dopo Proibito rubare, realizzato l’anno precedente. Totò veste i panni di un cameriere d’albergo che, a Capri, viene scambiato per un principe indiano.

Sfuggito a un’opprimente atmosfera familiare, il nostro eroe diventa il personaggio più ammirato dell’isola. Il film non è nient’altro che un tenue canovaccio che fornisce a un Totò in grande forma l’ennesima occasione per sbizzarrirsi con le sue gag e i suoi giochi di parole. Il regista otterrà il suo primo grande successo nel ’53 con Pane, amore e fantasia.

Molti gli aneddoti legati a questo film: il film fu girato in piena stagione turistica, ad agosto. La produzione pensava di usare come comparse, gratuitamente, i turisti. Ma i generici pretesero di essere gli unici a comparire nei film girati a Capri. A pagamento. Totò, in scena, a un certo punto doveva fronteggiare un pitone vero del vero principe indiano. Ma a causa del gran caldo, anche causato dai riflettori, morirono uno dopo l’altro due serpenti. A quel punto ne fu usato uno di plastica.

La finestra sul luna park

Alla notizia della morte della moglie, travolta da un camion, un meccanico specializzato che lavora da anni in Kenya, torna in Italia dove ritrova il piccolo Mario, suo figlio. L’uomo è diventato quasi un estraneo per il bambino e, dovendo ritornare in Africa, pensa di affidarlo a un collegio. Uno sguardo originale sul mondo dell’infanzia, da sempre un tema caro al regista che qui affronta con sensibilità ma senza eccessi melodrammatici la delicata vicenda. Sceneggiatura dello stesso Comencini con Suso Cecchi d’Amico e Luciano Martino.

La bella di Roma

Nannina, giovane e bella popolana romana, è fidanzata a Mario, un pugile promettente ma squattrinato. Quando il giovane finisce in prigione per aver picchiato un vigile, Nannina trova lavoro presso il bar di un maturo vedovo, Oreste, che s’innamora di lei. Una divertente commedia che servì al momentaneo rilancio della Pampanini, all’epoca diva in precoce declino. Alberto Sordi, anche se relegato in un ruolo minore, ruba facilmente la scena al resto del cast.

Mio Dio come sono caduta in basso

La nobile siciliana Eugenia di Maqueda, allevata dalle suore e cresciuta lontano dal padre, che vive a Parigi, sposa il giovane Raimondo Corrao. Prima che il matrimonio tra i due possa essere consumato, dalla capitale francese giunge una lettera nella quale il padre comunica alla ragazza che il neo marito è in realtà suo fratello. Scritto e diretto dallo stesso Comencini, un film non del tutto riuscito, in gran parte costruito sull’avvenenza della Antonelli.

Le avventure di Pinocchio

Non un film, bensì una miniserie. Ma non poteva mancare, tra le perle di Luigi Comencini. Una versione di ‘Pinocchio’ improntata sul realismo sociale, in cui a dare il tocco magico sono le continue e repentine metamorfosi del piccolo protagonista da creaturina di legno a bambino vero (una trovata di Comencini per agevolare il girato).

Sceneggiatura e cast assolutamente perfetti: Lollobrigida è una fata turchina dolce ed evocativa; Franco & Ciccio, a perfetto agio nei panni del gatto e della volpe, fanno sentire l’amara sofferenza dell’escluso incattivito e refrattario. Le musiche indimenticabili di Fiorenzo Carpi e forse, su tutto, il miglior Geppetto del cinema: Nino Manfredi. Ora mesto, ora combattivo, il suo Geppetto è così dignitoso, nella sua solitudine, che verrebbe voglia d’abbracciarlo.

Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.

CLICCA QUI PER SAPERNE DI PIÙ!