L'uomo quantico
Arte,  Mostra

L’uomo quantico di Meggiato alla Valle dei Templi

L’uomo quantico, 13 sculture di Gianfranco Meggiato alla Valle dei Templi di Agrigento

Gianfranco Meggiato, artista veneziano, in una mostra personale al parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento. Turisti provenienti da tutto il mondo avranno l’occasione di ammirare 13 sculture monumentali tra le colonne dei templi di Agrigento fino al 4 gennaio 2022. Connubio tra arte contemporanea e i tesori dell’arte ellenistica, L’uomo quantico, a cura di Daniela Brignone, è stata organizzata da Mondo Mostre.

L’uomo quantico, non c’è futuro senza memoria

La mostra parte dal presupposto che non si può guardare al futuro se non si volge lo sguardo al passato. Infatti l’artista invita il visitatore a fare una riflessione personale e a cercare un punto di contatto tra memoria e futuro. Meggiato ha creato 4 nuove sculture in metallo che si accostano ai templi siciliani.

Un percorso espositivo che unisce storia, arte, filosofia e scienza. L’artista vuole entrare in contatto con il sito archeologico e trovare il suo Uomo contemporaneo. Meggiato prende in prestito le teorie della fisica quantistica e si interroga sull’esistenza umana che dal passato si proietta verso il futuro e ricerca nuovi ideali di bellezza e di speranza.

Dal passato, dai templi, può nascere l’uomo quantico in grado di interagire con l’esterno.

Un inno all’uomo, alla creatività e a ciò che sta dietro, prima del razionale, del conosciuto e visibile, e che guida la mano tanto dell’artista quanto quella di chi si occupa di ricerca quantistica. È l’uomo che si lascia illuminare, che dà spazio all’intuito diventando strumento e interprete dell’assoluto.

Meggiato – dice la curatrice Daniela Brignone – compone un viaggio ideale all’interno di uno dei siti archeologici più importanti al mondo, confrontandosi con la memoria del passato e prospettive enigmatiche del futuro, riflettendo sull’uomo alla ricerca di sé.

Le opere in mostra dischiudono un mondo interiore intorno al quale ruota un repertorio di personaggi mitologici e di simboli che diventano allegoria dello spazio vitale dell’uomo. La scienza quantistica alla quale si ispira l’artista ne svela il mistero e le connessioni cosmiche“.

Il percorso espositivo

Il percorso inizia con Lo specchio dell’assoluto davanti al Tempio di Giunone. Nastri bianchi e aggrovigliati creano equilibrio. L’Uomo quantico, la scultura che dà il titolo alla mostra, posizionata davanti il Tempio della Concordia.

Si tratta di alluminio verniciato con sfere in acciaio inox.  Sfera Aquarius Quanto di luce sono posizionate davanti il Tempio di Zeus. Queste due sculture sono colorate di nero e inglobano delle sfere in acciaio inox che cattura la luce solare diffondendola. L’Uomo quantico prevede anche un’istallazione all’ingresso del Museo archeologico Pietro Griffo.

L'uomo quantico
Gianfranco Meggiato, Lo specchio dell’assoluto, Valle dei Templi, Agrigento

Gianfranco Meggiato

L’artista veneziano guarda ai maestri del ‘900. Infatti guarda a Brancusi e alla sua ricerca minimale e dell’essenzialità. Guarda poi a Calder per la ricerca sullo spazio.

Infine guarda a Moore per la ricerca svolta sulla figura femminile in rapporto al vuoto. Meggiato ha infatti ripreso l’idea di introscultura. L’osservatore, grazie al rapporto tra vuoti e pieni, riesce a oltrepassare la superficie delle sculture. Il vuoto è importante quanto il pieno.

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