Mammoni di tutto il mondo, unitevi!
Nel libro di Fabrizio Blini Mamma mia! il manifesto delle vittime del mammismo che non ci stanno a essere considerati dei “bamboccioni”
Vive proteste sono giunte nei giorni scorsi all’indirizzo del ministro dell’Economia e delle Finanze, Tommaso Padoa-Schioppa, che ironicamente si era riferito col termine di “bamboccioni” ai giovani che vivono in casa a lungo, anche dopo aver terminato gli studi e conquistato l’indipendenza economica. In questi giorni è nelle librerie un divertente saggio di Fabrizio Blini, edito da Baldini Castoldi Dalai editore, che sembra quasi una risposta al vespaio suscitato dalle dichiarazioni del ministro (Leggi l’introduzione).
Si intitola Mamma mia! – La figura della mamma come deterrente nello sviluppo culturale, sociale ed economico dell’Italia moderna (leggi lo speciale) ed è dedicato – a titolo preventivo – proprio alla madre dell’autore, “prima che si offenda”. Nato a Milano nel 1965, Blini è di professione pubblicitario e ora vive e lavora a Roma. In questo suo primo libro affronta con vena sarcastica il fenomeno tutto mediterraneo e latino del “mammismo“, che non trova parallelismi nelle culture anglosassoni e nordiche. Fiumi di inchiostro sono stati spesi sull’argomento (che ha, occorre precisarlo, anche risvolti tutt’altro che leggeri) ma Blini ha deciso di affrontarlo con le armi dell’ironia.
Nella sezione Aspetti teorici del mammismo troviamo così capitoli come Il compromesso isterico o Utopia termodinamica della mamma; nella sezione Archetipi, quello del Quadrante Uterino, della Torquemamma o Mamma Inquisizione e della Mammigna o Mammarmata. E poi: Metempsicosi del polpettone, Lo stato di pulizia, Sinergia e complementarietà tra mamma e Tv, l’Ermeneutica del bigodino e persino l’Impatto ambientale della mamma.
Esperienze, coming out, sfoghi e passioni si trovano nel blog dell’autore, dove è possibile esprimere i propri sentimenti verso l’amata/odiata (ma sempre imprescindibile) figura materna.
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