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Massimo Cuttitta morto per Covid: il rugby piange l’ex capitano azzurro

Rugby, l’addio a Massimo Cuttitta, morto per Covid a 54 anni. Chi era l’ex capitano, pilastro della Nazionale Italiana di rugby

RugbyMassimo Cuttitta è morto ad Anzio per complicazioni legate al Covid: l’ex capitano, pilone della nazionale di rugby italiana, aveva 54 anni. Quattro giorni fa, aveva perso la madre per lo stesso motivo. Marzio Innocenti, presidente federale della Federazione Italiana di Rugby, lo ha ricordato con un comunicato:

““Non abbiamo avuto la possibilità di condividere la maglia azzurra, ma l’amore per i nostri colori aveva costituito tra noi un forte, naturale legame. Cuttitta non è stato solo un incredibile servitore del rugby italiano e un eccellente interprete del ruolo di pilone sinistro, ma anche un apprezzato ambasciatore del nostro movimento all’estero, allenatore degli avanti per la Scozia e per altre Nazionali che ha contribuito a portare sul palcoscenico della Rugby World Cup. In questo tragico momento i miei pensieri, quelli del Consiglio e di tutto il rugby italiano vanno a Marcello e a tutta la famiglia Cuttitta, già profondamente toccata pochi giorni fa dalla scomparsa della mamma di Massimo, Marcello e Michele”.

Massimo Cuttitta: chi era “Maus”, pilone della nazionale azzurra di rugby

Da tutti conosciuto come “Maus”, Massimo Cuttitta era uno dei rugbisti più conosciuti nel panorama italiano. Nato a Latina da una famiglia di origine napoletane, Cuttitta era cresciuto fra l’Italia ed il Sudafrica, dove aveva iniziato a giocare a rugby insieme al fratello gemello Marcello e al terzo fratello Michael. Per 70 volte pilastro e capitano della Nazionale negli anni ’90, Massimo Cuttitta ha scritto la storia del rugby italiano: con il fratello Marcello, permise all’Italia di ottenere l’accesso al nuovo Sei Nazioni. Assieme al gemello, Maus contribuì alla storica vittoria dell’Italia sulla Francia nella finale della Coppa Fira nel 1997 a Grenoble contro la Francia. Con la Nazionale Italiana di Rugby, Cuttitta mise insieme 70 presenze, 22 delle quali da capitano.

Era stato il primo azzurro a essere ingaggiato da un club professionista inglese, gli Harlequins di Londra. Prima di appendere le scarpette al chiodo, Cuttitta aveva ricoperto il ruolo di giocatore-allenatore per molti club italiani (BolognaRugby RomaAlghero e Leonessa) e, successivamente, si era dedicato solo alla carriera di tecnico in Scozia. Nell’ultimo periodo, aveva messo la propria esperienza al servizio di alcune nazionali emergenti come Romania, Canada e Portogallo. Massimo Cuttitta si aggiunge così alla lunga lista degli sportivi che ci hanno tristemente lasciato nel corso degli ultimi anni: da Paolo Rossi a Maradona, da Kobe Bryant a Fausto Gresini (MotoGP).

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Editor: Marta Colletto

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