Arte: Mauro Staccioli muore a Milano lo scultore di Volterra
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Mauro Staccioli: muore a Milano lo scultore di Volterra, aveva 80 anni

A 80 anni, Mauro Staccioli ci lascia dopo una carriera brillante e sperimentale come artista e soprattutto come “scultore dello spazio”.

E’ VENUTO A MANCARE A MILANO IL 1 GENNAIO 2018 LO SCULTORE MAURO STACCIOLI

Mauro Staccioli (1937 – 1° gennaio 2018), originario di Volterra ha dedicato una vita all’arte, prima con i suoi studi, poi trasmettendola ai suoi studenti. Contemporaneamente divenendo uno scultore spazialista e sperimentalista.

Arriva a Milano nel ’68, proprio in quegli anni la sua arte passa dalla pittura e incisione alla scultura. Sculture che sono divenute nel corso degli decenni uno strumento discorsivo con l’ambiente e con la società, testimonianza di un segno indelebile.

Staccioli analizzava il contesto storico-urbano prima di modificare la visione di un luogo che non sarebbe stato più lo stesso. Ma che si sarebbe contraddistinto per linearità, rigore e un certo grado di ludicità così da incuriosire e sorprendere i suoi fruitori.

Parliamo di un periodo estremamente particolare per la società e per le Arti, lo sperimentalismo ha forse toccato il suo picco massimo in quegli anni (parliamo di fine Anni ’60 e tutto il ’70). Ne sono conferma anche le opere di Staccioli, che per quanto visivamente giocose, vogliono riflettere il clima sociale e politico dell’epoca.

Si ricorda di Staccioli, la sua partecipazione su invito di Enrico Crispolti alla Biennale di Venezia 1978, nella quale ha realizzato un muro di cemento alto 8m che ostacolava l’ingresso al Padiglione Italia. Opera ripresa in Le vacanze intelligenti con Alberto Sordi nel film Dove vai in vacanza?

Moltissime sono state le mostre a cui ha partecipato e molti sono stati i premi conseguiti in Italia e all’estero riscuotendo successo. Un successo tale da vendere a Vienna nel 2015 un’opera, Ellissi, a oltre 204 mila euro.

Con la sua morte un altro pezzo importante della Storia dell’Arte contemporanea si chiude tristemente.

 

 

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