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Morto Claudio Coccoluto: il più grande alla consolle. Che dolore

Morto Claudio Coccoluto dopo aver lottato per una anno contro la malattia, dj di statura internazionale protagonista dell’avanguardia in consolle da oltre quarant’anni.

Morto il dj Claudio Coccoluto, 59 anni: il mondo della musica, tra i più colpiti dalla pandemia, si stringe.

Omaggio di Giancarlo Battafarano, detto Giancarlino:

Tra i primi a volergli rendere omaggio il socio Giancarlo Battafarano, in arte Giancarlino. I due artisti, avevano fondato il Goa , l’unico club in Italia a finire nelle classifiche dei migliori al mondo. Giancarlino commenta infatti:

«Se ne va il maestro più grande e l’amico di sempre. Ha dato cultura alla musica nei club come dj e artista fuori dal coro. Sempre pronto a metterci la faccia con i media sia per gli aspetti gioiosi sia per i problemi del nostro settore. Con lui se ne va una parte di me».

Chi è Claudio Coccoluto:

Claudio Coccoluto è un dj di statura internazionale protagonista dell’avanguardia in consolle da oltre quarant’anni. L’artista è originario di Gaeta, in provincia di Latina, si è spento martedì 2 marzo alle 4.30 nella sua casa di Cassino, accanto alla moglie Paola e ai figli Gianmaria e Gaia.

Coccoluto, conosciuto come «Cocco» per gli amici ed il mondo della musica, fa il suo esordio nel ‘78 come speaker nell’emittente locale «Radio Andromeda». Mentre, approda nel mondo del clubbing approda negli anni Ottanta, grazie all’intervento di Marco Trani, anche lui apprezato nel mondo della musica e scomparso prematuramente a 53 anni.

E’ stato fin da subito protagonista, oltre che innovatore nel filone della musica elettronica underground. Coccoluto si contraddistingue per la sua originalità stilistica, frutto di una ricerca costante e di una passione sconfinata per la musica.

A conquistarlo, l’ascolto di una cassetta di brani mixati da Daniele Baldelli e Mozart, resident alla Baia degli Angeli di Gabicce Mare, sulla Riviera Romagnola:

«Fui catapultato — ricorderà in interviste passate — nell’idea che il dj avesse un’essenza creativa».

L’apice della sua carriera è per lui la performance alla Sound Factory di New York nel ’91, lui stesso raccontava infatti:

«In pista c’erano tutti i più grandi, da Louie Vega a Tony Humphries».

Claudio Coccoluto

Il settore musicale durante il lockdown:

Durante il lockdown, è stato tra i più attivi nel sensibilizzare la politica e l’opinione pubblica sulle difficoltà del settore musicale:

«Chi fa clubbing è un volano culturale per i movimenti giovanili, finora l’approccio delle istituzioni è stato riduttivo: sia il governo, sia il Mibact ancora non definiscono un ruolo definitivo per questo comparto, nonostante muova un indotto enorme. La mancanza di interesse e di sussidi crea una condizione pericolosa, i professionisti dovrebbero arrivare vivi a un’ipotetica data di riapertura che nessuno ancora conosce, mentre devono pagare l’affitto, le bollette…».

 I messaggi sui social, tra i primi la conduttrice Andrea Delogu:

«Il maestro. Un uomo che ha regalato la classe che mancava al mestiere del produttore e del dj. Un uomo che ha fatto la storia della musica elettronica».

E ancora in molti chiedono che venga ricordato nella puntata di apertura del Festival di Sanremo, infatti:

«Se c’è qualcuno che può farlo nel modo migliore, quelli sono Amadeus e Fiorello», è il messaggio che rimbalza sulle bacheche per commemorare la tristezza per la perdita di un artista capace di far ballare generazioni di giovani.


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