Ritratto a matita di Nedezhda Lamanova
Moda

NADEZHDA LAMANOVA, LA SIGNORA DELLA MODA RUSSA

Studio e severità di linguaggio: Nadezhda Lamanova, la donna che cambiò la moda russa

Nella Russia di inizi Novecento, una donna cambiò in modo radicale il vestiario della nobiltà russa. Nadezhda Lamanova, infatti, insegnò alle sue compatriote che c’era un’altra moda oltre Parigi.

Nel 1919 la Lamanova istituì diverse scuole e laboratori sul suolo russo. L’obiettivo era dare un’inedita forma estetica alla società.

Durante la I Conferenza generale russa sull’arte industriale, afferma: ” L’arte deve essere presente in ogni ambito della vita quotidiana, deve sviluppare il gusto e il senso artistico del popolo. L’abbigliamento rappresenta uno dei mezzi più idonei a questo scopo. Nel campo dell’abbigliamento, gli artisti devono prendere l’iniziativa di creare, con stoffe a buon mercato, abiti estremamente semplici, ma di buon taglio, adatti alle nuove esigenze lavorative“.

Disegno Kimono Mukhina
Kimono realizzato con due asciugamani del Vladimir. Disegno realizzato da Mukhina

Due elementi di fondo finalizzarono il costume russo: la produzione industriale e il folklore nazionale.

Nadezhda Petrovna Lamanova, pioniera di una metodologia sartoriale che ancor oggi fa scuola

Nadezhda Petrovna Lamanova, immagine dirompente nel post rivoluzione russa, si afferma per le sue importanti competenze sartoriali.

Nel 1925 pubblica “L’arte nella vita quotidiana“, una sorta di vademecum sulla metodologia sartoriale da lei adottata.
Nello stesso anno vince, in collaborazione con Mukhina, il Grand-prix all’Esposizione Universale di Parigi.

Nel libro, illustrato dall’amica Vera Mukhina, si legge: “L’abito ha come scopo la sua funzione. L’abito si compone del suo materiale. Il vestito viene realizzato per la figura umana. L’abito viene determinato dalla forma. La funzione dell’abito determina il materiale. Il materiale determina la forma. La figura umana determina il materiale e il colore. La forma determina il materiale, l’ornamento è il ritmo che coordina questi elementi.”

Fu lei, infatti, a realizzare un meraviglioso caftano confezionato con con due asciugamani della regione di Vladimir.

Ciò fa di lei la prima donna in assoluto a protendersi a favore del riciclo, per una maggiore attenzione alla sostenibilità, tema del tutto sconosciuto durante la rivoluzione russa.

In pochi forse sapranno che Nadezhda, in qualche modo, a influenzare l’estetica di Poiret che, in visita a Mosca, ottenne di incontrarla.

Probabilmente, la Lamanova gli offrì nuovi spunti sul taglio, sicuramente più razionale e innovativo.

Ma l’elemento che maggiormente resta riconducibile a quell’incontro è l’esotismo adottato dal sarto francese al suo ritorno in patria.

Nadezhda Lamanova resta, tutt’oggi, una figura cardine della moda russa; pioniera di una rivoluzione estetica severa ma funzionale che, ai nostri tempi, è diventata la regola aurea non solo sulle passerelle occidentali ma anche in Oriente.

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