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Not In My Name…

Not In My Name. All’asta, on line, t-shirt pacifiste. Promotore dell’iniziativa il mensile britannico I-d per finanziare la Croce Rossa in Iraq. In vendita modelli di Dolce&Gabbana, Vivienne Westwood…
Ventisette stilisti provenienti da tutto il mondo per dire no alla guerra. Decine di t-shirt vendute on line per finanziare l’intervento della Croce Rossa in Iraq e gridare il proprio dissenso nei confronti di scelte compiute da pochi uomini a danno e contro la volontà di molti. Lanciato dal magazine britannico I-d, il progetto Not In My Name ha raccolto l’adesione di designer di primo piano come Dolce&Gabbana, Vivienne Westwood, Alexander McQueen, Paul Smith, Antonio Marras e Dries Van Noten, ognuno dei quali ha donato al mensile una t-shirt appositamente disegnata per l’occasione. Fino al 31 luglio, attraverso il sito web di I-d, sarà possibile partecipare a un’asta on line il cui ricavato verrà interamente devoluto alla Croce Rossa. Si va dalla canottiera della pace di Dolce&Gabbana al «no alla guerra» in lingua sarda della t-shirt di Marras, dalla maglietta dell’«Università della Pace» di Vivienne Westwood ai semplici ma chiarissimi slogan pacifisti di Paul Smith. L’idea dell’asta è nata durante l’ultima settimana della moda di New York, svoltasi nell’imminenza dell’invasione dell’Iraq. «Abbiamo sentito di dover fare qualcosa – dicono i redattori di I-d – perché, per quanto piccolo, anche il nostro contributo conterà e si sommerà a quello di tutti coloro che sono contrari alla guerra. Se invece fossimo stati zitti, il nostro silenzio sarebbe stato interpretato come un assenso alla guerra». (29 maggio 2003)

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