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Oggetti "sbagliati", protagonisti al Salone del Mobile

Oggi vince il design imperfetto. Gli oggetti hanno tessuti raggrinziti,
superfici irregolari e forme ibride Non sempre la perfezione in senso classico è sinonimo di bellezza o di comodità nel mondo del’arredo per la casa. Ci sono stati dei maestri del design come Gaetano Pesce che dell’imperfezione hanno fatto un manifesto programmatico del loro lavoro.

E il designer contemporaneo è fortemente ancorato a questo principio. In questa edizione del Salone del mobile e del Fuorisalone milanese sono innumerevoli le riprove, come ad esempio la poltrona Grinza dei Fratelli Campana e il divano Sfatto di Francesco Binfarè che, prodotti da Edra – nota azienda italiana del mobile – hanno un nome che già da solo vale molto più di tante descrizioni.

Sono innumerevoli le ibridazioni tra panchina e amaca, come fa Emanuele Magini con la sua Siesta. O ancora a immaginare poltroncine che sembrano aliene forme organiche luminose, create da Jacopo Foggini arrotolando fili plastici traslucidi nella sua Alice.

Fino alle sedute di domani, quelle non ancora in produzione in mostra al Salone Satellite tra gli stand dei giovani designer del futuro. Ed ecco quindi il Tabletto della belga Pascale De Backer, in arte Pascalina, ironicamente modellato a forma di pastiglia, oppure l’altro suo lavoro Wood Table, tavolino con tronchi grezzi al posto delle gambe.

Fino ai due coreani Sangho Park e Soojin Hyun, che sagomano lo schienale della loro Mr. Chair come il petto scolpito di un culturista.

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