Orcagna, Andrea
(Firenze 1320 ca-Firenze ?1368). Pittore, scultore e architetto fiorentino, il più importante artista attivo a Firenze dopo la metà del XIV secolo. Nel 1343-44 fu ammesso nella corporazione dei pittori di Firenze e nel 1352 in quella dei costruttori. La sua unica opera pittorica sicura è la pala d’altare del Redentore con la Madonna e i santi (1354-57), nella Cappella Strozzi di Santa Maria Novella. Si tratta del dipinto più efficace del periodo, e nonostante la solidità delle figure si allontana dal naturalismo di Giotto per mirare agli ideali ieratici dell’arte bizantina. I colori sono splendenti, con un abbondante uso dell’oro, e le figure sono remote e immobili. Tra le opere pittoriche che invece gli vengono attribuite, la più importante è la frammentaria trilogia ad affresco con il Trionfo della morte, il Giudizio Universale e l’Inferno nella chiesa di Santa Croce. Come scultore e architetto è conosciuto per una sola opera, il tabernacolo di Orsanmichele (completato nel 1359), una struttura ornamentale molto elaborata che contiene il dipinto con la Vergine in trono di Bernardo Daddi. Orcagna fu capomastro per la cattedrale di Orvieto dal 1358 al 1362, e sovrintese alla decorazione a mosaico della facciata. Fu anche consigliere per la costruzione del duomo di Firenze. Nel 1368 si ammalò mentre dipingeva la pala d’altare con San Matteo (Uffizi, Firenze), e dopo la sua morte l’opera fu completata dal fratello Jacopo di Cione (morto nel 1398/1400), che portò avanti il suo stile fino alla fine del secolo. Un altro fratello, Nardo di Cione (morto nel 1365/66), fu anch’egli pittore. Ghiberti attribuisce a lui la serie di affreschi con il Giudizio Universale, l’Inferno e il Paradiso nella medesima cappella di Santa Maria Novella che custodisce la grande pala d’altare di Andrea. Un quarto fratello, Matteo di Cione (morto nel 1390 ca), fu scultore, ma non si sa quasi a della sua opera.
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