Archivio

Per salvare Versace

Londra, 13 ottobre 2003 – La fonte è autorevole: il Sunday Times che annuncia il piano di rilancio di Versace. Per risanare le casse malconce di Donatella e Santo il piano di salvataggio della griffe italiana prevede la chiusura di alcuni negozi e il taglio del personale, circa duemila persone. Il giornale inglese parla anche dell’arrivo di Tom Ford in casa Versace, voci che serpeggiano già da qualche settimana nel mondo della moda. Allo stilista texano, infatti, si deve il rilancio in grande stile di Gucci. Potrebbe fare lo stesso nella maison della Medusa, anche perché il suo contratto non è ancora stato rinnovato da Ppr. Versace navigherebbe in cattive acque anche perché, scrive il Sunday Times, nei tre anni successivi all’assassinio del fondatore Gianni Versace nel 1997, le spese dell’azienda hanno costantemente superato i profitti. Stando a documenti distribuiti a potenziali investitori, il gruppo si era parzialmente rifatto delle perdite con la vendita della villa di Miami, inclusi gli arredi, e della collezione di 25 Picasso appartenuta a Gianni Versace. L’operazione aveva fruttato, secondo un ex dirigente del gruppo, un totale di oltre 32 milioni di euro. Ma soltanto lo scorso anno la maison ha riportato perdite per oltre 5,5 milioni di euro. E sul futuro di Versace incombe anche il colossale pagamento della tassa di successione di 35 milioni di euro sull’eredità: l’anno prossimo infatti, al compimento del diciottesimo anno, entrerà nella società Allegra, la nipote (e figlia di Donatella) che Gianni Versace nominò erede della metà del capitale. Oggi il 20 per cento del gruppo è in mano a Donatella, il 30 rimanente a Santo, l’altro fratello di Gianni.
Nella foto, un modello Versace per l’autunno-inverno 2003

NEWSLETTER

Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER!

SUPPORTA MAM-E